Prosegue il monitoraggio delle acque di balneazione condotto da Arpac ogni anno da aprile a settembre. «L’89 percento delle acque campane adibite alla balneazione è classificato come “eccellente”», ricorda il commissario dell’agenzia ambientale, Stefano Sorvino. «La classificazione, come molti sanno, è stata elaborata l’ultima volta a fine 2017, sulla base dei dati degli ultimi quattro anni di monitoraggio. Poi, a inizio aprile, Arpac ha avviato di nuovo i prelievi. I dati degli ultimi mesi, che pubblichiamo di continuo sul nostro sito web – aggiunge Sorvino – confermano in sostanza la balneabilità di quasi tutti i tratti di costa le cui acque sono state valutate idonee ai bagnanti alla fine dell’anno scorso».
Durante le campagne di monitoraggio di aprile, maggio e giugno si sono verificati, tuttavia, degli “sforamenti” dei limiti di legge in alcuni tratti di costa classificati come balneabili (i parametri microbiologici rilevanti per l’idoneità alla balneazione sono, secondo la normativa, Escherichia coli ed Enterococchi intestinali). In questi casi l’Agenzia informa tempestivamente il Comune competente e suggerisce di adottare un divieto temporaneo di balneazione. «Quasi tutti questi casi, però», sottolinea il commissario Arpac, «sono tornati alla normalità in base ai risultati dei prelievi supplementari previsti dalla legge in caso di “sforamenti”». Per tre residue situazioni di questo tipo, in cui non si hanno ancora risultati favorevoli (due in provincia di Salerno e una a Napoli), nei prossimi giorni verranno condotti nuovi prelievi.