di Lucio Ianniciello
Applausi ai ragazzi di Pino Sacripanti. Se la giocano contro la corazzata Milano, devono cedere nell’ultimo quarto ai vari McLean, Sanders (17 punti e 7 rimbalzi oltre al riconoscimento di mvp della manifestazione tricolore), Macvan. Dopo ben 20 anni le Final Eight vanno ai meneghini, non c’è il bis per Avellino dopo il trionfo del 2008. Non son bastati i 25 punti di Nunnally, a rimbalzo i lupi han pagato, ma mai domi. Insomma tutt’altra partita rispetto al 90-58 con cui ieri Milano ha seppellito Cremona. Si ferma a nove la striscia di vittorie consecutive della Scandone. Bisogna esser fieri di questo roster.
Milano innesta subito le marce alte, 12-4. Una tripla di Veikalas nel primo quarto, poi Kalnietis porta l’Armani sul 21-11 al 10′. Ragland e Macvan sganciano due bombe, imitati da Lafayette e Nunnally, quest’ ultimo non si ferma, -6 Sidigas (33-27). Anche Cinciarini è incisivo per Milano dai 6,75, risponde Avellino grazie al 2+1 di Acker e Nunnally (36-32), Giovanni Pini si inventa un gran colpo, 2+1 anche per lui, c’è McLean a rimbalzo e punti per il 43-36 di fine primo tempo.
Devastante Macvan con 7 punti consecutivi, Nunnally e Acker non ci stanno e mettono il fiato sul collo di Milano (48-44), peccato che quando l’inerzia è irpina giunga una bomba di Sanders, seguita poco dopo da un’altra di Jenkins. Avellino non si fa impaurire e continua a macinare, Sacripanti passa dalla zona a uomo e viceversa, il terzo quarto termina con la Sidigas pienamente in partita, 60-55. Purtroppo Sanders, una schiacciata di McLean e una tripla di Cinciarini mandano Avellino sul -11 (70-59). I lunghi irpini non benissimo anche se si migliora a rimbalzo, Buva da’ una mano, Sanders e Cinciarini infilano altre due bombe, 78-61 per un parziale di 18-6. Cala il sipario? Non proprio perché a 3′ dalla fine la Scandone piazza il 7-0 e coach Repesa chiama time out. Nunnally indovina la tripla da 9 metri (80-71) ma poi sbaglia con un sottomano. Diventa pura accademia, mancano 28″, si è sull’ 80-73. La Coppa è dell’Armani (in foto il patron alza il trofeo), 82-76. Grazie Scandone!