Di Lucio Ianniciello
Bell’esordio per il nuovo corso Sacripanti. La Scandone è una squadra rifondata, è partita con ritardo ma abbiamo notato nuova linfa. Bisognava resettare tutto, lo si è fatto. La vittoria contro Pesaro è stata più convincente di quanto non dica il risultato (77 – 73), però c’è da lavorare tanto.
Le 18 palle perse, i blackout difensivi, Pesaro a -16 (63- 47) eppure ritornata in partita nell’ultimo quarto hanno fatto scorgere fantasmi della scorsa stagione, qualche extra pass in più sarebbe servito. Non siamo nemmeno all’alba del campionato, si intravedono comunque diverse cose positive. La Scandone è un roster dalle mani calde (Nunnally, Blums, Green, Veikalas anche se quest’ultimo contro la Consultinvest non si è visto), di esperienza (la media altina sarà più delizia che croce), ben strutturato, più solido, almeno rispetto all’anno scorso. Queste sono le sensazioni. Cervi si è fatto sentire tanto sotto le plance, doppia doppia per il centro reggiano che domenica fara’ ritorno a casa sua. Positiva la prestazione dai liberi, 12/13, ma verso la fine, giocoforza, si è sofferto un po’ l’atletismo marchigiano. Una nota di merito per Acker, sagacia e giocate spettacolari. Coach Sacripanti lo ha dovuto gestire dopo i 2 falli del primo quarto. La 3 point machine Blums ha tolto le castagne dal fuoco quando Pesaro si era portata avanti. Il coach pesarese, Paolini ha ammesso che Avellino ha vinto con la difesa e i tre punti, favorito, a sua detta, dalle transizioni concesse dalla sua squadra. Nunnally, 20 punti, se difende meglio può diventare un crack. Insomma la Scandone quest’anno ci dà fiducia.
Due vette durissime da scalare, però, nelle prossime due gare: la prossima si va a Reggio Emilia contro i vicecampioni d’Italia, poi in casa contro Milano. Si parte assolutamente sfavoriti ma dopo le ultime stagioni a dir poco tribolate, vogliamo credere nell’alba di una nuova era.