Termina una settimana che ha presentato qualche difficoltà alla Sidigas Avellino. Lo staff tecnico biancoverde ha dovuto fare i conti con un’infermeria affollata. Domenica però, sui legni del PaladelMauro i lupi affronteranno l’Enel Brindisi, l’obiettivo di tornare a vincere dopo due sconfitte arrivate al fotofinish.
Coach Sacripanti presenta così il prossimo match: “Ci aspetta una partita importante contro Brindisi, che è una squadra con esterni pieni di talento e che viene da una prestigiosa vittoria in coppa contro Reggio Emilia. Chiaramente ci sono diversi temi tecnico-tattici importanti: bisogna chiudere i loro esterni, limitare al massimo gli 1vs1, mentre a livello offensivo dobbiamo essere ben equilibrati tra soluzioni interne ed esterne, riuscendo ad utilizzare il gioco in post-basso ed a trovare tiri ad alta percentuale contro la loro aggressività. Non c’è dubbio – continua il tecnico – siamo in stato d’emergenza vista l’assenza di Pini. Mercoledì eravamo in sei, abbiamo un po’ faticato a poter fare un cinque contro cinque. Questo ci penalizza un po’, ma non dobbiamo demoralizzarci. Ripartiamo da una buona qualità di gioco e da una crescita in questo senso. Vorrei essere un po’ più fortunato, perché il gruppo lavora, secondo me ha alzato la qualità del suo gioco in maniera notevole. Quando ti sfuggono due partite per un tiro, ovvero per la gestione di qualche pallone e l’esito di qualche episodio, questo non può che farti male. Per quanto riguarda Green, faremo le nostre valutazioni domani per capire se ci sarà al 100% oppure no. Non dobbiamo piangerci addosso, ma pensare a fare il meglio che possiamo con quello che abbiamo”.
Riguardo all’appello personale degli Original Fans ai tifosi, dove li invitano a sostenere la squadra in questo momento di classifica difficile, Pino Sacripanti afferma: “Un conto sarebbe prendere 30 sberle da tutti e non giocare insieme, in questo caso sarebbe giusto che un supporter fosse arrabbiato. Questo gruppo invece, sta dando tutto, i tifosi stanno mostrando grande maturità e li devo ringraziare perché da questo momento si può uscire solo tutti insieme. Le stagioni vanno così, ci sono momenti in cui perdi due partite all’ultimo secondo e poi magari ne vinci cinque allo stesso modo. Bisogna lavorare, sistemare le piccole cose. Anche se poi a volte gli episodi sono molto influenti in uno sport così bello e crudele come la pallacanestro”.