di Lucio Ianniciello
La batosta di ieri contro Venezia deve inevitablimente portare a delle riflessioni in casa Scandone. Una squadra con rotazioni cosi’ ristrette non può reggere in due competizioni impegnative. L’infortunio di Nichols, collante del roster di Vucinic, ha rappresentato un macigno. Se si considera che Costello non ha recuperato e Campogrande non e’ ancora mai sceso sul parquet in canotta biancoverde il quadro non e’ incoraggiante. La Reyer ha ammazzato il match con la sua profondita’. Servono provvedimenti, come ieri ha invocato Vucinic in sala stampa e la sosta può essere manna se la si sa sfruttare. La Scandone ha dei giocatori top, quali Cole, Green, appunto Nichols, Filloy, il terzo posto attuale lo testimonia, ma nel basket e’ fondamentale la panchina.
Si dovra’ ricorrere al mercato soprattutto per i circa 2 mesi di stop di Nichols, vittima di una frattura all’osso del piede su cui poggia il peso del corpo, l’astragalo, registrata dopo la gara contro Ventspils. Il profilo sarebbe quella di un’ala piccola comunitaria a gettone. La Scandone scendera’ sul parquet il 9 dicembre, la sosta per le Nazionali non e’ eccessivamente lunga. Dal primo dicembre si ritornera’ al PalaDelMauro per gli allenamenti.
Al netto di tutte le difficolta’ evidenziate e’ comunque da criticare una fase offensiva nulla, solo 49 punti realizzati. Percentuali pessime, Cole 4/18 dal campo, 19/66 al totale tiri, in regresso Sykes e Green. Meno peggio il solo Filloy. Non c’era un tappo sul ferro avversario, la difesa veneziana ha letteralmente inaridito una delle caratteristiche principali dei lupi, la prolificita’. Solo 6 punti segnati nel terzo quarto, solo il primo ha fatto segnare una certa competitivita’ tra le due squadre. Poi Venezia ha passeggiato su una squadra stanca, demoralizzata e con poche risorse. Si puo’ rimediare, la Scandone ha un’ottima classifica nonostante tutto, un piccolo sforzo economico per donare nuova linfa.