di Lucio Ianniciello
La Scandone riesce ad avere la meglio su Pesaro faticando non poco, il punteggio di 82-81 lo sta a testimoniare. Ci sono stati alti e bassi, da una parte e dall’altra. Ne e’ venuto fuori un match vibrante che ha fornito a coach Vucinic diversi elementi per riflettere. Ad esempio la zona pesarese quando Avellino era sopra di 9 ha imballato i verdi. Strappi e mai allunghi. Il 24-16 del terzo quarto ha illuso, la VL a risalire la corrente e a giocarsi la vittoria. Nichols il migliore, una roccia come lo ha definito Vucinic, un fattore fondamentale (20 punti, 7 rimbalzi e 21 di valutazione). L’infortunio sembra lontanissimo e invece ha giocato sul dolore. La sosta c’è stata, Campogrande e Costello ancora no. E’ chiaro che una situazione del genere doveva indurre la societa’ ad intervenire, il solo Young deve essere pero’ testato.
Una squadra distratta, poco continua e non capace di sviluppare intensità e coralità. La difesa e’ stata determinante ma negli ultimi minuti, Cole ha guadagnato almeno mezzo punto in pagella negli ultimi secondi dopo una partita non indimenticabile con 4/14 dal campo. I 6 assist, cosi’ come Filloy, altro tipo di partita quella dell’italo argentino protagonista di una buona regia, rinforzano appena una prestazione fatta di pessime percentuali. Le 14 palle perse non consegnano alla cronaca un roster brillante. Discordanti anche i numeri di Ndiaye, doppia doppia (14 punti e 10 rimbalzi) ma solo 2/7 ai liberi.
Ancora non positivo Campani, senza infamia e senza lode Spizzichini, Sykes ha piazzato due triple importanti ma chiude con un plus minus di -10, Green non oltre la sufficienza , i rimbalzi offensivi lo premiano, in piu’ 15 punti a referto ma il 4/12 al totale tiri lo boccia pesantemente. Una pecca i liberi, Pesaro col 76%, Avellino col 56. I ragazzi di Vucinic però hanno bilanciato col 36% da 3 a fronte di un pessimo 2/19 dei marchigiani. Ben 5 bombe per i lupi sono arrivate nel primo quarto. Non ci si può affidare solo all’abilità dai 6,75. Mercoledì sara’ Champions League, il coach serbo avrà tanto da lavorare per rendere la sua Scandone un team maturo per l’alta classifica. Recuperi permettendo.