di Lucio Ianniciello
La Scandone ci ha provato contro una squadra forte come la Bawer Olimpia Matera, andando anche sul +12. Coach De Gennaro dice: “Perfetti per 35′, poi la giovane età di questa squadra si è fatta sentire. Abbiamo giocato tropo soli in quel frangente. È pesato anche il fatto di non avere un giocatore capace di dettare i ritmi. La difesa è stata deficitaria e la loro esperienza determinante. C’è rammarico per aver perso questa partita ma è un punto di inizio. Fino al giro di boa ci sono le due trasferte di Pozzuoli e Valmontone. Poi sarà tutto in mano alla società”. Il caso Erkmaa ha rimbombato:” Parlerà la società, alle 16 non c’era più. A mio parere è un giocatore che non si è presentato alla partita. Ieri sera era stato convocato. Ne ho preso atto. Del suo utilizzo a Napoli in A2 non so. È una scelta di agenzia”.
Chiaramente si è dovuto ovviare con le carte che si avevano a disposizione: “I ragazzi si sono uniti, ottima partita. La nostra giovane età ha fatto sì che Matera vincesse. Continueremo a lavorare per crescere. Bravi tutti, compresi i vari Scardino, Iovinella. Dispiace per Del Regno e Genovese che non hanno potuto fare minutaggio, sono importanti”. Serve una scossa per questa Scandone, sempre terzultima a 6 punti: “Il liquidatore deve essere abile nella risoluzione dei problemi della casa madre. Così non possiamo finire. È inutile girarci intorno, bisogna ricorrere al mercato. Al momento con i lodi da pagare non c’è niente da fare. Dobbiamo aspettare gennaio. Mi auguro possa accadere il miracolo. Spero per Sidigas, tifosi e città. Il nostro obiettivo è salvarci”.
Le prossime partite fuori casa assumeranno un valore importante: “Giocando come abbiamo fatto contro Matera abbiamo buone chance a Pozzuoli e Valmontone anche se in trasferta le abbiamo perse tutte fino ad ora”. Ancora sul match con la Bawer: “Molto bene fino al terzo quarto, abbiamo ceduto ad una squadra che comunque ne ha vinte 8. Dobbiamo trovare il bello che è stato fatto. I tanti minuti ad un ritmo elevato non hanno più portato ossigeno al cervello. Alla fine ci siamo disuniti. Non è il singolo ma la squadra che vince”.