Harakiri Olimpia, che in casa, in regular season, non perdeva dal 24 marzo 2013. Clamoroso tonfo della squadra di Jasmine Repesa che, con 13 punti di vantaggio a pochi minuti dalla fine, smette di giocare, lasciando vittoria e conseguente festa a un’Avellino brava a non arrendersi mai (81-80 il finale). Addio al primo posto in solitaria con l’aggancio in vetta da parte di Reggio Emilia.
Decisiva una tripla di Leunen a 12” dalla sirena, figlia di una scelta difensiva biancorossa discutibile.
Da salvare e le prove di Simon (20 punti) e Kalnietis (15 punti). Grande equilibrio nelle prime fasi dell’incontro. Milano tira a salve e, complice una Sidigas molto determinata, il risultato resta in bilico.
All’intervallo, l’Olimpia è sotto. Alla ripresa, gli irpini fanno la voce grossa. L’EA7 reagisce. Parziale di 14-2 (Kalnietis protagonista). Si decide tutto nell’ultimo periodo. La squadra di casa è ormai lanciata. Avellino inizia a faticare a trovare la via del canestro. Kalnietis si conferma il cervello dei biancorossi che si staccano (a suon di triple).
Finita? Assolutamente no. Altro black out dell’Olimpia. I Lupi irpini fanno il miracolo e impattano sul 78-78. McLean glaciale dalla lunetta ma Leunen trova la tripla del +1. Ultima azione confusa dei biancorossi che non porta a nulla. Sconfitta bruciante, Repesa la prende male: «Mi vergogno della nostra partenza e del finale, perché non è ammissibile approcciare la partita in questo modo. Chiedo scusa ai numerosissimi tifosi per la brutta figura. Era un’occasione importante per rimanere soli in testa, ma questa partita si poteva solo perdere».
Amaro pure Mantas Kalnietis, al primo match casalingo: «Abbbiamo smesso troppo presto di giocare credendo di aver già vinto».