I Carabinieri della Compagnia di Baiano continuano l’attività di contrasto sul territorio, dove sono stati intensificati i servizi di prevenzione e sicurezza.
Con perquisizioni, posti di blocco e una massiccia presenza nelle strade, i Carabinieri stanno eseguendo quotidiani e mirati controlli che nel fine settimana hanno portato alla denuncia di cinque persone, al ritiro di due patenti di guida, al sequestro di due veicoli nonché all’allontanamento di con Foglio di Via Obbligatorio per due persone.
Nello specifico, è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino un 43enne di Capriglia Irpina, già noto alle Forze dell’Ordine, sorpreso a Montoro dai Carabinieri della Stazione di Montoro Superiore, in possesso di un coltello a serramanico di cui non era in grado di giustificarne il porto. L’Arma bianca è stata sottoposta a sequestro.
Analogo provvedimento adottato per un 44enne di Quindici, anch’egli già noto, che – sprovvisto di patente di guida perché precedentemente ritirata amministrativamente – nel corso di un controllo su strada operato a Domicella da una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile, dichiarava false generalità ai militari per eludere il controllo; l’autovettura sulla quale viaggiava è stata sottoposta a sequestro.
Alla medesima Autorità Giudiziaria sono state denunciate tre persone – un 55enne della provincia di Salerno e due residenti nel Vallo di Lauro – sorpresi alla località Pignaniello del Comune di Lauro, dai Carabinieri della locale Stazione, mentre sversavano oltre 500 kg di guaina bituminosa, materiale edile qualificato come rifiuto pericoloso altamente pericoloso per l’ambiente dal personale ARPAC intervenuto. Il mezzo cassonato utilizzato per il trasporto, unitamente al materiale rinvenuto, è stato sottoposto a sequestro.
Infine, sono state allontanate con Foglio di Via Obbligatorio due persone del napoletano, sorpresi in atteggiamento sospetto a Baiano dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile. I due, con a carico precedenti di polizia principalmente per reati contro il patrimonio, opportunamente interpellati, non erano in grado di fornire ai militari operanti una valida giustificazione circa la loro presenza in quei Comuni.