La Bce ha tagliato, a sorpresa, il tasso di finanziamento pronti contro termine portandolo dallo 0,15% a un nuovo minimo storico dello 0,05%. Abbassati anche il tasso sui depositi (dal -0,10% al -0.20%) e il tasso marginale (dallo 0,40% allo 0,20%). La Bce avviera’ un programma di acquisto di ‘asset backed securities’ e obbligazioni garantite. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il presidente della Bce, Mario Draghi.
Il programma partira’ a ottobre e i suoi dettagli verranno rivelati dopo il prossimo direttivo della Bce.
“Inizieremo ad acquistare semplici e trasparenti ‘asset backed securities’ (Abs) di attivita’ non finanziarie e acquisteremo inoltre un ampio portafoglio di covered bond denominati in euro emessi da istituzioni finanziare monetarie domiciliate nell’area euro”, ha spiegato Dragh, aggiungendo “gli acquisti avranno un impatto considerevole sul bilancio della Bce”.
Secondo le indiscrezioni, l’ammontare del programma sara’ pari a 500 miliardi di euro in tre anni. “Le decisioni di oggi, insieme alle altre misure in campo, sono state adottate con l’obiettivo di rafforzare il fermo ancoraggio delle aspettative di inflazione di medio e lungo termine”, ha aggiunto il presidente della Bce, sottolineando come gli Abs siano stati una comune forma di collaterale offerto per chiedere credito alla Bce e che pertanto Francoforte “sa come prezzarli e come trattarli”.
Interpellato sulla possibilita’ di un alleggerimento quantitativo “all’americana” (ovvero, che preveda l’acquisto di titoli di Stato), Draghi ha affermato che “e’ stato discusso un vasto programma di acquisto di attivita’ e alcuni governatori hanno reso esplicito che avrebbero desiderato fare di piu’”. Il ritmo di crescita dell’area euro si e’ “indebolito” a fronte di dinamiche monetarie e del credito che restano sotto tono. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il presidente della Bce, Mario Draghi, aggiungendo che si tratta di un andamento “inferiore alle attese”.
Il direttivo della Bce e’ “unanime” nel prendere in considerazione “ulteriori misure non convenzionali nell’ambito del proprio mandato” se sara’ reso necessario da un “periodo troppo prolungato di bassa inflazione”, dichiara il presidente Mario Draghi. In questo modo nell’Eurozona l’inflazione restera’ bassa per un “periodo prolungato di tempo”.
La Bce ha tagliato le stime sul tasso di inflazione, previsto allo 0,6% mel 2014 e allo 0,9% nel 2015, livelli piuttosto lontani dall’obiettivo del 2%. Nel 2016, rassicura Francoforte, il tasso di inflazione si riportera’ comunque all’1,4%.
“I rischi per le prospettive economiche dell’Eurozona sono orientati al ribasso. In particolare pesano “l’elevata disoccupazione e l’alto tasso di capacita’ inutilizzata, la perdita di slancio dell’economia che potrebbe minare gli investimenti privati e gli accresciuti rischi geopolitici”.
La decisione della Bce di tagliare i tassi di interesse e avviare un programma di acquisto di Abs e covered bond non e’ stata unanime. Precisa il presidente della Bce. La Bce non tagliera’ i tassi di interesse al di sotto dell’attuale 0,05%. Lo ha spiegato in conferenza stampa il presidente della Bce, Mario Draghi. “Ora siamo al limite piu’ basso, arrivati al quale non sono piu’ possibili aggiustamenti tecnici”, ha affermato Draghi.
Nessuna misura che la Bce possa varare puo’ avere effetti sufficienti sull’economia se i governi dell’Eurozona non vareranno le necessarie riforme strutturali. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, in uno specifico richiamo agli esecutivi dell’area.
“Nessuno stimolo fiscale puo’ bastare da solo senza riforme strutturali ambiziose, importanti e forti”, ha affermato il presidente della Bce, “alcuni Stati hanno fatto passi importanti, altri devono ancora emettere e applicare questo genere di misure”. “E’ evidente che questi sforzi devono guadagnare slancio per raggiungere una crescita sostenibile dell’economia e dell’occupazione nell’area euro”, ha proseguito Draghi, che ha invitato inoltre i governi a non “vanificare” i risultati conseguiti in campo di consolidamento fiscale.
Il Patto di Stabilita’ dell’Eurozona offre gia’ spazio di manovra ai governi che necessitino di flessibilita’ per varare le riforme strutturali. Ha ricordato in conferenza stampa il presidente della Bce. “Il Patto funziona come un’ancora per la fiducia e la flessibilita’ esistente, nell’ambito delle regole, consente di affrontare i costi di bilancio delle grandi riforme strutturali”, ha sottolineato Draghi. “C’e’ anche spazio per raggiungere un mix di politiche fiscali piu’ favorevole alla crescita