Il Bianchello del Metauro, “luminosa” Doc autoctona della provincia marchigiana di Pesaro e Urbino continua a crescere in termini di qualità e produzione. Alla faccia dei suoi 50 anni di Denominazione che i produttori celebreranno con una serie di presentazioni, eventi e degustazioni, in programma lungo tutto lo Stivale.
A trainare le iniziative in programma dal prossimo mese è il gruppo di nove cantine riunite nel progetto “Bianchello d’Autore”, nato nel 2017 per promuovere la Doc “Bianchello del Metauro” con il sostegno di IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini). Partecipano Bruscia, Cignano, Claudio Morelli, Il Conventino di Monteciccardo, Di Sante, Fiorini, Mariotti Cesare, Terracruda, Fattoria Villa Ligi. Piccole, grandi famiglie di produttori (giunte alla terza generazione) che seguono l’intero processo produttivo dalla vendemmia alla promozione e che si sono poste l’obiettivo di “restituire valore a un vino autentico e dai grandi sapori”.
Ricco il calendario di iniziative proposte dal “Bianchello d’Autore”. Iniziative che si snoderanno da nord a sud coinvolgendo le principali città italiane: già calendarizzati appuntamenti rivolti al pubblico, alla stampa di settore e agli appassionati, a Milano, Roma e Bologna. Tra gli eventi in programma: la partecipazione al Vinitaly (7-10 aprile, Verona Fiere): la manifestazione, nella Terrazza Marche, ospiterà la presentazione del Bianchello del Metauro Doc insieme ai produttori “d’Autore”; la tappa locale di giugno a Fano (PU, Marche) che prevedrà un evento ad hoc pensato per celebrare progetti e storia della Denominazione.
Sempre in estate la Doc “d’Autore” sarà poi protagonista del “Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce” (4-7 luglio, Fano). In programma grandi abbinamenti con le ricette proposte dai migliori chef d’Italia. A ottobre-novembre durante la 54^ “Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna” (27 ottobre, 1, 2, 3, 9, 10 novembre, Acqualagna PU) “Bianchello d’Autore”, tornerà a calcare le scene della Capitale del tartufo per rinsaldare il legame tra i due simboli enogastronomici del territorio: Bianchello del Metauro e tartufo bianco.
Un grande 2019, dunque, per una denominazione dalla storia millenaria. Sono passati infatti 2.226 anni dalla storica Battaglia del Metauro del 207 a. C. raccontata da Tacito. Secondo lo storico latino le truppe romane sconfissero l’esercito cartaginese di Asdrubale inebriato dal troppo bianchello bevuto la sera prima della fatidica battaglia.
Lo scontro si svolse lungo le rive di quel fiume che ha scavato, nei millenni, la vallata della provincia più a nord delle Marche rendendo unici clima e terreno su cui si coltiva il Biancame, vitigno che dona una personalità spiccata al Bianchello del Metauro. Una doc che è oggi riuscita a ricavarsi una fetta di mercato rilevante, obiettivo che ha permesso, alle aziende, nuovi investimenti e una conseguente crescita della qualità.
Massimo Antonino Cascone