“Per un incredibile cortocircuito informativo tra Enti pubblici siamo costretti ad assistere ad una recrudescenza della blue tongue, la febbre catarrale degli ovini-caprini, che si poteva tranquillamente evitare”. Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania, commenta così l’incontro tecnico di stamattina con Paolo Sarnelli, dirigente del Servizio Veterinario Regionale.
“Dopo aver sollevato il problema – spiega Loffreda – e dopo aver avuto dalla Regione ampia disponibilità alla collaborazione, scopriamo oggi che le unità veterinarie delle ASL non sono a conoscenza della disponibilità dei vaccini. Già da giugno la Regione aveva acquistato circa 4.000 dosi di vaccini, mentre gli allevatori si sono sentiti rispondere dalle ASL che non vi era disponibilità. Ragion per cui ci eravamo anche attivati per acquistarli noi per conto dei nostri allevatori. Invece siamo costretti a constatare che la campagna di vaccinazione preventiva è saltata per pura mancanza di dialogo tra Enti. Una situazione intollerabile che Coldiretti denuncia con forza. Dalla Regione abbiamo ricevuto rassicurazioni per un’ulteriore azione informativa, ma in questo momento la vaccinazione può servire solo per gli allevatori che movimentano le greggi”.
I vaccini per la febbre catarrale degli ovini sono BV1 e BV4. La vaccinazione, oltre a consentire la movimentazione intraregionale ed extraregionale degli animali delle specie recettive alla “blu tongue”, consente di proteggere dalla forma clinica il patrimonio ovi-caprino dai danni derivanti dalla circolazione del virus e limita la possibilità di circolazione virale nel territorio.
L’avvento della stagione calda mette sotto stress ovini e bovini – informa Coldiretti – in particolare le pecore. Va sottolineato che la febbre catarrale degli ovini non è pericolosa per l’uomo, né dal contatto né dal consumo di prodotti animali, ma può causare notevoli danni ai patrimoni zootecnici.