Era andato a pregare come fa sempre prima di celebrare messa nella cappelletta della chiesa quando ha notato un biglietto. Lo ha aperto e lo ha letto rimanendo senza parole. Il contenuto era minatorio ed era rivolto proprio a lui: a don Salvatore Purcaro. Il 33enne sacerdote che sta rivoluzionando la vita in parrocchia rompendo gli equilibri consolidati e isolando le facce che da decenni gravitano intorno alla chiesa. “A Brusciano tutti ti schifano. Vattene o ti appendiamo la testa”. E’ questo quello che era scritto nel biglietto il cui contenuto era tutt’altro che pacifico. Talmente era elevata l’amarezza che don Salvatore ha dato sfogo a tutta la propria collera su facebook. Se le altre volte, infatti, i toni erano di calunnia, stavolta sono arrivate le minacce di morte da non sottovalutare. E i carabinieri della caserma locale che conoscono bene la situazione e soprattutto il malumore di una piccola minoranza nei confronti del parroco tengono alta la guardia. “Chi può essere infastidito della mia persona? Solo quelli che usavano la chiesa per scaramanzia e guadagno”. Ne è convinto don Salvatore che ha rivoluzionato il modo di intendere la fede disciplinando le entrate e le uscite dalla chiesa e dai relativi spazi oltre che mettendo paletti nell’uso del l’auditorium. Parecchie persone sono state messe alla porta. Forse questo ha dato fastidio. Ora, infatti, c’è qualcuno che addirittura vuole la testa.
Don Salvatore è troppo dispiaciuto e preferisce comunicare la sua amarezza sul social network dove gli sono pervenuti numerosi attestati di solidarietà. Non manca neanche quello del sindaco Giosi Romano. “Sono addolorato. Che atto vile. Brusciano è con te che sei una persona di immenso spessore umano e culturale. Vai avanti, siamo con te” .