(Antonio Castaldo). A Brusciano il Museo Cripta Cristo Rivelato nella giornata festiva del 1° Gennaio 2022 ha registrato la visita straordinaria di S. E. Mons. Lugi Travaglino, Emerito Nunzio Apostolico, guidata dall’autore dell’opera esposta, il Maestro Domenico Sepe, affiancato dal promotore Ciruzzo Ciccone, Presidente dell’Associazione “Cristo Rivelato”. Sua Eccellenza era presente insieme ai nipoti, i coniugi Ciro Orefice e Luisa Iervasi ed il loro figlio Antonio. Come documentato nelle immagini del sociologo e giornalista Antonio Castaldo e postate con l’assistenza di Giuseppe Pio Di Falco, per IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=P-eiobOxlYQ .
Fra i presenti alla speciale mattina culturale di inizio anno vi erano la pittrice Katia Scorza da Acerra insieme all’imprenditore caseario, Carlo Politi; il Consigliere Comunale Ciro Guadagno, l’operatore commerciale Carmine Mazzariello, il coiffeur Pietro La Fortuna, il musicista Enzo Di Monda della Pro Loco di Brusciano e Pasquale Buonaura. I visitatori hanno potuto ammirare anche le opere separatamente esposte nella sezione dedicata all’autore Pietro Mingione che è anche direttore artistico dell’intero centro polivalente destinato a diventare un polo di attrazione culturale promuovendo una varietà di iniziative artistiche con richiamo territoriale, regionale e nazionale su Brusciano, la “Città del Cristo Rivelato”.
Domenico Sepe ha affermato: «Con questa opera ho voluto rappresentare un momento non documentato “non raccontato”. E quindi ho voluto immaginare quest’uomo chiuso nel Sepolcro nell’atto della Resurrezione e nella sofferenza perché risorge come uomo. La parte velata rappresenta ancora la morte. La parte svelata rappresenta la vita e quindi Cristo che si rivela, non che si svela».
E. Mons. Luigi Travaglino ha osservato: «Il Cristo che conserva le piaghe a testimonianza di una morte vera e di una Resurrezione vera. Questa parte che risale al primo momento della Resurrezione è certamente originale, nel senso che io non ricordo di aver letto una qualche riflessione su questo aspetto. Certamente c’è stato questo attimo in cui si è squarciato questo velo, questo sudario…. ». Mons. Travaglino ha citato anche la scultura di Pericle Fazzini (1913-1987), “Resurrezione”, in cui secondo lo stesso autore «Il Cristo risorge da questo cratere apertosi dalla bomba nucleare: una atroce esplosione, un vortice di violenza e di energia». L’opera venne realizzata dal 1970 al 1975 su commissione dei Papa Paolo VI (1897-1978) che la inaugurò il 28 settembre 1978 presso la sua definitiva collocazione in Sala Nervi al Vaticano.
Alla domanda. «Perché è stata messa qua sotto?» posta da Mons. Travagliono, l’artista Domenico Sepe ha risposto: «Perché si voleva ricostruire un ambiente oscuro, chiuso, dove la luce è solo un simbolo che ci mostra la parte vivente della scultura. Poi mi sono ispirato ad un concetto che fu proposto da Giuseppe Sammartino a Raimondo di Sangro, Principe di San Severo. Il “Cristo Velato” non fu concepito per essere collocato dove lo vediamo oggi, bensì nella Cripta, nella parte più bassa». Mons. Travaglino chiosando: «Sì, in effetti, su sarebbe stata molto più mitologico, … anche perché il Sepolcro di Cristo era scavato nella roccia».
Subito dopo, risalendo in superficie, i visitatori hanno potuto visitare gli spazi espositivi dedicati alle opere del pittore e direttore artistico, Pietro Mingione. Secondo il sociologo e giornalista Antonio Castaldo “nel risalire dalla Cripta c’è stato il passaggio dall’arte sacra di Domenico Sepe, nella condivisa fruizione con l’autore e S. E. Mons. Luigi Travaglino, all’arte dissacrante del prometeico Pietro Mingione il quale innesca una diversa reazione nell’osservatore dei suoi lavori. In questo caso non ci si può sottrarre ai sottili suggerimenti e alle denunce contro il mercantilismo dell’arte, soprattutto attardandosi presso il gigantesco pannello “I 7 Peccati Capitali” e la provocatoria composizione “Culturicidio”. Insomma, si assume su di sé un’esperienza, duplice ma non scissa che, nel reciproco riverbero, prima aiuta ad assimilare il senso del Mistero, nel rappresentato momento resurrezionale fondativo del Cristianesimo e della Chiesa e poi ad interrogarsi, come uomini e donne, sull’essere artefici della propria realtà culturale e sociale. Una visita al “Museo Cripta Cristo Rivelato” vale la pena di fare e ripetere. Complimenti ai promotori ai patrocinatori e agli artisti”.
Nella giornata della Festa dell’Epifania, 6 Gennaio 2022, il Museo Cripta Cristo Rivelato è aperto alle visite dalle ore 10.30 alle ore 13.00. Ogni altra utile informazione su questo progetto culturale può essere trovata via social sulla pagina FB https://www.facebook.com/CristoRivelato/ ad esso dedicato, mentre la sede fisica è in Via Cucca 338 (147,35 km) 80031 Brusciano, Campania, Italia.