Crescita zero nel mese di giugno per le vendite al dettaglio nel comparto alimentare. Le famiglie continuano a stringere la cinghia e riducono la spesa. L’allarme è stato lanciato dalla Coldiretti e la congiuntura negativa riguarda anche la provincia di Avellino.
“C’è una crisi di liquidità – secondo Domenico Roselli, direttore della Coldiretti Avellino Domenico Roselli – che si riversa anche nel settore alimentare. L’Irpinia non riporta dati positivi. La situazione economica nazionale si riverbera anche a livello locale. Il calo della spesa delle famiglie è dettato dalla prospettiva di non sicurezza che rallenta la propensione al consumo delle famiglie”. Si spende sempre più nei discount e tale scelta secondo il direttore Roselli, sarebbe dettata da azioni di risparmio che vanno a discapito degli aspetti qualitativi, della salubrità e della qualità del cibo.
Tagliata la spesa in qualità e quantità, gli effetti negativi si riversano anche su tutta la filiera agroalimentare, dal campo alla tavola.
Ma nel mese di giugno gli affari sono andati male oltre che per la grande distribuzione, anche per ii piccoli negozi e per le botteghe, che hanno accusato il colpo più duro. Ribasso delle vendite al dettaglio anche nei supermercati. Insomma in bilancio è negativo su tutti i fronti.
Una leggera inversione di tendenza positiva è attesa per la seconda parte del 2014 sarà proprio la spesa alimentare, che rappresenta la seconda voce dei budget familiari, a beneficiare maggiormente del bonus di 80 euro al mese per alcune categorie di lavoratori dipendenti, disoccupati e cassintegrati che usano una quota rilevante del proprio reddito per l’acquisto del cibo.