E’ stata una stagione piena di emozioni per l’Avellino. Certo, qualche battuta a vuoto c’è stata ma il raggiungimento dei play off e la finale saltata solo per pochi centimetri ( quando andra’ via dalla mente quel montante colpito da Castaldo?) in quel di Bologna ha fatto inorgoglire la gente d’Irpinia. La società biancoverde si è messa subito al lavoro ma noi vogliamo ripercorrere il campionato appena trascorso con il pagellone dei calciatori avellinesi che hanno dato, chi più chi meno, un contributo importante per aver centrato l’obiettivo prefissato dai dirigenti.
PORTIERI
Bavena senza voto. Presenze 1, reti subite 3.
Esordio a Brescia, nell’ultima gara della regular season, più che meritato. Ha sempre lavorato sodo e Rastelli giustamente lo ha premiato. Impossibile giudicarlo. Futuribile.
Frattali 7,5. Presenze 14, reti subite 16.
Si era già capito nella gara di fine dicembre al Partenio Lombardi, contro il Bologna, di che pasta era fatto. Il Dall’Ara poi gli consegna la gloria (parato un penalty ad Acquafresca nella stagione regolare) e lo getta nella polvere, prima però di avergli fatto toccare il cielo con un dito grazie agli interventi nel primo tempo che hanno tenuto in gara i lupi nella semifinale play off di qualche giorno fa. Era da 8, mezzo voto in meno per quell’infortunio tecnico. Ha scalzato Gomis e guadagna la conferma per l’anno prossimo. Presa a tenaglia.
Gomis 7. Presenze 31, reti subite 27.
Titolare, ha perso a fine stagione i galloni del primo portiere. Reattivo tra i pali, praticamente una molla. Eroe a Livorno, ma non solo. I rigoristi delle squadre avversarie ne sanno qualcosa avendo tirato il più delle volte oltre la trasversale. Poi ha perso un po’ di sicurezza, ma il Torino è fortunato ad avere un ragazzo cosi’. Ampi margini di miglioramento. Spauracchio.
DIFENSORI
Almici 6,5. Presenze 13, reti 0.
Uno degli acquisti di gennaio, ha faticato a trovare spazio, poi d’impeto ha soffiato il posto a Bittante. Importanti alcuni suoi assist nella fase finale della stagione, ha garantito più copertura e Rastelli lo ha impiegato anche da mezzala. Carburante.
Bittante 7. Presenze 35, reti 1.
Ormai è in rampa di lancio. Da limare ancora un po’ la fase difensiva. Il gol a La Spezia ha aperto la serie di quattro vittorie consecutive nel mese di febbraio che hanno fatto fare voli pindarici ai tifosi irpini. Sempre molto propositivo, corsa e conclusioni pericolose dalla distanza. Stantuffo.
Chiosa 7. Presenze 32, reti 0.
L’infortunio lo ha tirato fuori dalla contesa nell’ultima parte della stagione, e’ bene ricordarlo per le tante chiusure, la diligenza e il senso della posizione più che per l’errore su Cocco a Vicenza. Il calo nel finale c’è stato ma a tre o a quattro in difesa, Marco è stato sempre una valida sponda per i compagni di reparto. Positivo.
Ely 7,5. Presenze 33, reti 0.
Oggetto del desiderio di squadre di A. E la massima categoria nella prossima stagione sarà sua. È cresciuto molto ad Avellino, ha enormi potenzialità. L’anagrafe è dalla sua parte. Riferimento del reparto arretrato, di testa le prende tutte anche se deve un po’ calmarsi, qualche rosso di troppo. Uno dei pezzi da novanta per il prossimo calcio mercato dell’Avellino. Prospettive rosee.
Fabbro 6. Presenze 16, reti 0.
Rincalzo della difesa irpina, quando è stato chiamato in causa ha fatto il suo, tranne in qualche lettura come per esempio nella gara interna contro il Pescara dove Rastelli è stato costretto a toglierlo nel primo tempo. Comunque il ragazzo di Cormons ha dimostrato sempre grande attaccamento alla maglia. Tre anni ad Avellino, siamo ai titoli di coda. Chioccia.
Petricciuolo 6. Presenze 4, reti 0.
Voto di stima, a gennaio va ad Aversa. Poco minutaggio, ma nella vittoria al Braglia di Modena (entrato a fine primo tempo al posto di un acciaccato Regoli) ci ha impressionato positivamente. Si farà?
Pisacane 8. Presenze 41, reti 1.
La personalità, la combattivita’, la guida difensiva. Pisadog c’è per tutti, proprio il caso di dire: prima uomo e poi calciatore. Non gli manca la sagacia tattica unita alla velocità che ne fanno uno dei difensori più forti della categoria. Si toglie la soddisfazione di segnare il primo gol in B (nella gara interna contro l’Entella), la società deve impiantare la prossima difesa su di lui. Baluardo.
Vergara 6,5. Presenze 15, reti 1.
Ha la voglia di spaccare il mondo, buoni fondamentali, deve disciplinarsi tatticamente. Il gol a Latina, all’alba del campionato, è stato decisivo per la vittoria in rimonta dei lupi. L’infortunio lo ha tenuto fuori per circa tre mesi, nell’ultima gara a Bologna ha fatto bene. Esuberante.
Visconti 7. Presenze 23, reti 0.
Ha stretto i denti ma poi si è dovuto arrendere all’infortunio alla spalla, dopo l’intervento si è riappropriato della fascia sinistra. Su quel versante è stato il padrone, trovando anche una buona intesa con Zito che agiva alto. Piede educato, bene entrambe le fasi. Sicuramente non si è caratterizzato per la frequenza degli alti e bassi. Di rendimento.
CENTROCAMPISTI
Angeli 5,5. Presenze 13, reti 0.
Tecnicamente valido ma gli è mancato il mordente per imporsi. Poca intensità, fase d’impostazione buona a differenza di quella d’interdizione. In cadetteria, però, serve anche la corsa. Nella fase topica del campionato non si è visto. Flemmatico.
Arini 7. Presenze 39, reti 1.
Prima parte di campionato non da Arini, solo un gol quest’anno (all’andata in casa contro il Brescia) ma poi pian piano è venuto fuori. Fondamentale sulle seconde palle, smistatore all’occorrenza, carica agonistica. Il rosso a La Spezia nei play off poteva costare caro. Moto perpetuo.
D’Angelo 7. Presenze 27, reti 2.
Solo qualche battuta a vuoto per alcuni acciacchi fisici, ma il capitano da’ l’anima. E poi contro il Bari, come un toro, vede sempre rosso. Impallina anche il Frosinone volato in A. La sua presenza in campo si sente, sempre ad Avellino con l’approdo di Taccone, si appresta a disputare la sua settima stagione in maglia verde. Sprone.
Filkor 4,5. Presenze 4, reti 0.
Mai dentro i meccanismi della squadra. In debito d’ossigeno a Chiavari, getta l’occasione anche a Brescia. Tiracci dalla distanza, corsa a vuoto, zero geometrie. Flop.
Kone 6,5. Presenze 37, reti 2.
Ci si aspettava di più da Moussa. Troppi passaggi orizzontali e all’indietro, fase di impostazione non al massimo, un leone però sui palloni vaganti. A fine stagione è stato preziosissimo, grandi gol contro Pescara e Bologna. Duro quando il gioco si fa duro.
Regoli 6,5. Presenze 27, reti 2.
Bella gamba, col 4-3-1-2 non ha trovato tanto spazio. L’inizio del girone di ritorno è stato sfavillante, poi la panchina. Ai play off contro il Bologna in casa, è stato proposto da interno, nel ritorno ha assistito Trotta per l’1-2. Incursore.
Sbaffo 7. Presenze 16, reti 2.
Ci voleva uno come lui, ha portato qualità. Non molto continuo, ma ha dato a Rastelli la possibilita’ di virare sul 4-3-1-2. L’unico trequartista di ruolo di cui l’Avellino ha potuto disporre. Carta a sorpresa.
Schiavon 6. Presenze 27, reti 0.
Non oltre la sufficienza per Eros, svolge il compitino e non riesce a dare alla squadra quello che diede l’anno scorso. Come unica alternativa al trequartista, a detta di Rastelli, non è che sia convincente. Probabilmente partirà. Poca verve.
Zito 7,5. Presenze 38, reti 3.
Problemi alla schiena nel girone d’andata, condizione e forma fisica approssimative. Poi esplode letteralmente e si prende la squadra, il gol in casa contro il Modena ne sancisce la vertiginosa ascesa. Carismatico.
ATTACCANTI
Arrighini 5. Presenze 17, reti 1.
Corsa, sgroppate, uno contro uno ma sotto porta poca roba. Il gol contro il Lanciano al Partenio sembrava potesse sbloccarlo e invece niente, infatti contro il Varese ancora tra le mura amiche se ne mangia quattro. Via a gennaio. Fumoso.
Castaldo 8,5. Presenze 41, reti 16.
Tanti gol, perle assolute come quella a Terni valsa il premio di gol più bello dell’anno all’Italian Sport Awards. Un po’ di pausa anche per lui, ma e’ un punto fermo dell’attacco e probabilmente lo sarà ancora. Spazia e conclude, a Bologna va vicinissimo al gol per la finale. Non solo bomber.
Comi 7. Presenze 36, reti 7.
Comincia bene, poi un periodo buio piuttosto lungo ma tra la doppietta di Brescia e il gol che è valsa l’impresa a La Spezia diventa uno degli eroi. Trascina negli spareggi e lavora. Qualche soddisfazione se la toglie. Ariete acrobata.
Mokulu 6,5. Presenze 13, reti 0.
Taccone ci crede fortemente. Una armadio, fa salire la squadra, sotto porta si è fatto vedere poco, confermarlo potrebbe essere la mossa giusta. Potente.
Pozzebon 5,5. Presenze 6, reti 1.
Era una scommessa piuttosto rischiosa e non è stata vinta. Sempre spalle alla porta, poche presenze, però il gol contro il Bologna a dicembre oltre a ricordarselo per tutta la vita gli rende onore. Statico.
Soumare’ 6,5. Presenze 17, reti 0.
Sprazzi e lampi di classe, velocità, anche infortuni. Classe 96, l’Avellino deve farlo crescere. Il ragazzo può esplodere. Furetto.
Trotta 7,5. Presenze 19, reti 7.
Grandi numeri per il ragazzo casertano che ora volerà agli Europei. Un mesetto di scena muta ma come dimenticare Livorno e la semifinale a Bologna con la sua sontuosa doppietta? Ha una gran velocità d’esecuzione, prestanza fisica, bella punta insomma. L’Avellino ha un gioiello di proprietà tra le mani. Punge.
ALLENATORE
Rastelli 8,5.
Bisogna solo sperare che rimanga in Irpinia. Ne sa una più del diavolo, nella semifinale di ritorno ha messo sotto scacco Delio Rossi. Da quella partita, ancora così fresca, son salite le quotazioni del mister. Play off prima raggiunti e poi disputati alla grande. Diversi moduli, fa ruotare la rosa, è stato veramente bravo, anche a tener unito l’ambiente dopo qualche incomprensione. Gli occhi sono su di lui. Eclettico.
Lucio Ianniciello