di Lucio Ianniciello
Una vittoria giunta al 90′, si è arrotondato al 95′, è la terza consecutiva. In sala stampa mister Capuano arriva provato e contento: “Gran primo tempo, poi è stato uno shock l’infortunio di Charpentier. Ho chiamato subito Albadoro per sostituirlo ma non era pronto e abbiamo subito il pari. Loro hanno preso coraggio ma lasciatemi dire che sono stati decisivi i cambi. Ho riportato Micovschi a sinistra con De Rossi che si alzava. Abbiamo finito con 8 under in campo, complimenti si ragazzi”. Poi il tecnico di Pescopagano si commuove quando parla del ds Di Somma, possibile uscita con la nuova società: “Devo complimentarmi anche con chi ha costruito la squadra. Di Somma è il presente, il passato e il futuro dell’Avellino. Non è mai mancato. È un uomo con gli attributi. L’Irpinia non lo può dimenticare, bisogna tributarlo come un grande condottiero”. Sui cambi di De Marco e Di Paolantonio: “C’è voluto coraggio a mettere due ragazzi come Rossetti e Silvestri, mi serviva chi attaccava sulle seconde palle. Ho avuto ragione, merito anche al mio staff”. Le sue metafore: “L’allenatore è come un cardiochirurgo, o si vive o si muore. Una grande emozione come un barista che deve preparare i suoi caffè, un panettiere, anche come chi ha fatto l’amore in macchina”. È un fiume in piena, si sofferma su Albadoro e Alfageme, finalmente decisivi: “Ci hanno fatto vincere. L’allenatore è come un totem, nell’esercito deve farsi odiare e continuare a combattere. L’allenatore deve stabilire le regole, Diego aveva dissentito qualche partita fa e l’ho lasciato fuori. Nulla contro il ragazzo. Anche a Viterbo Albadoro è stato importante”.
Nuova proprietà e difesa del suo lavoro: “Oggi il Presidente mi ha fatto i complimenti. Se mi sento in discussione io allora si deve riaprire il manicomio di Montelupo fiorentino. L’Avellino deve puntare alla salvezza, alleno chi ho a disposizione”. Continua: “I miracoli li fanno Dio e la Madonna di Montevergine, è un’impresa calcistica la nostra. Stoici i miei ragazzi”. Preoccupa l’infortunio di Charpentier: “Ho paura, ginocchio gonfio. Farà la risonanza”. Domenica l’ultima di andata a Monopoli: “Vediamo di recuperare quanti più giocatori”. Rivela: “Oggi a un certo punto eravamo in stato confusionale, mai rassegnati tranne che a Caserta. Quella non era una squadra di Capuano. La più bella partita in Coppa Italia contro la Ternana, peccato come è andata a finire”. Ecco cosa si prova a vincere al fotofinish: “Una grande fase adrenalinica. Come Leopardi nel sabato del villaggio, la gioia non si materializza ma è l’attesa”. Contento per Albadoro e Alfageme, così risponde sul mercato di gennaio: “Mi tengo i miei giocatori”.