di Lucio Ianniciello
Una bella sorpresa in sala stampa a margine della presentazione di Viscovo e Rizzo. Giunge infatti il patron di Scandone e Calcio Avellino Gianandrea De Cesare. Si parla subito dell’incontro con i tifosi in curva in occasione della vittoria contro il Ladispoli: “Comunicare e’ essenziale. Ho parlato con loro, contavano pero’ più i sentimenti che le parole. Trapelava un attaccamento ai risultati”. Molto conciso ed essenziale: “I problemi dell’azienda ci sono ancora. Abbiamo però il desiderio di fare qualcosa che funzioni. C’è stato un ottimo feeling con l’amministrazione del Comune di Avellino in quest’estate”. Non si scompone: “Non ho mai pensato di lasciare, nemmeno un attimo”.
Un piccolo spazio anche per il basket, caso Young e audizione in Procura Federale: “Ci hanno ascoltato, clima regolare. Siamo in attesa. Abbiamo rappresentato la nostra posizione e ci hanno dato lo spazio per farlo al meglio”. Altre questioni per Calcio Avellino, ma secondo De Cesare non bisogna perdere di vista l’obiettivo principale: “Cerco di promettere poco (ride). Il settore giovanile e’ in mente. Adesso però c’è una priorità, dobbiamo fare il possibile. C’è tutto l’impegno, dobbiamo concentrarci sull’andamento del campionato”. Si ritorna sulle difficoltà che stanno ancora in parte attanagliando la Sidigas: “Sono sempre preoccupato, non viviamo di certezze. E’ una situazione specifica che dipende da questioni organizzative interne. Consideriamo il basket e il calcio una proprietà di tutti, come le società quotate. Dobbiamo informare quando ci sono problematiche. Sia il basket che il calcio stanno funzionando con regolarità”. Si cerca di capire le prospettive lunghe dell’ingegnere, magari quando il calcio ad Avellino potrà misurarsi di nuovo in palcoscenici consoni come la B: “L’impegno c’è, non sono però ora minimamente in condizione di fare una valutazione del genere”. Infine altri due temi, la “casa” dell’Avellino e la vendita delle magliette di cui e’ fornitrice Joma: “La sede e’ una questione importante ma il tempo e’ ancora limitato per un assetto complessivo. Per le maglie sarei il meno titolato, ma non ci sono vincoli e limitazioni di tipo contrattuale. E’ nostro interesse che vengano vendute allo Store. C’è qualche intoppo organizzativo, tra l’altro non nostro”.