Prima della consueta conferenza stampa pre-gara di mister Archimede Graziani il direttore sportivo Carlo Musa ed il presidente della Calcio Avellino SSD Claudio Mauriello hanno parlato del momento della squadra, reduce da due sconfitte in tre gare. “Il 18 agosto – ha esordito il ds Musa – questa società ha scelto delle figure professionali in cui crede e con le quali ha iniziato un percorso di crescita, orientato a ragionamenti nel medio-lungo periodo. A queste figure la società dà il tempo ed il modo di lavorare al meglio. Siamo ben consapevoli di avere un percorso complesso davanti a noi, ma né per mia cultura né per lo stile del nostro gruppo siamo abituati a puntare il dito contro il singolo colpevole, che sia l’allenatore o un giocatore. Questo è il messaggio della proprietà, il mister ha piena fiducia”.
Lo stesso messaggio è stato poi ribadito dal presidente Claudio Mauriello: “il mio essere qui è volto a dimostrare la vicinanza della società al progetto tecnico e a testimoniare la presenza di quest’ultima attorno a questo gruppo, che ha la nostra fiducia. Il mio messaggio vuole essere rivolto anche ai tifosi, ai quali dico di stare tranquilli perché il nostro desiderio più grande è ottenere risultati che siano degni di questa maglia e di questa provincia. Lo dicevamo prima, dopo le vittorie, e lo ribadiamo ancora più fermamente oggi, dopo le sconfitte”.
A seguire mister Archimede Graziani ha introdotto la gara contro il Sassari Latte Dolce. “Per mia abitudine – ha esordito Graziani, parlando degli infortunati – ascolto prima di tutto i medici ed i professionisti che la società ci ha messo a disposizione. Se loro mi daranno l’ok dopo la rifinitura pomeridiana, farò scendere in campo i ragazzi che in settimana hanno avuto problemi. Per quel che riguarda Matute, posso dire che ha avuto un atteggiamento molto positivo e si è subito messo a disposizione“.
Sulle due sconfitti ed i goal subiti Graziani sgombra il campo dalle giustificazioni: “il discorso della preparazione in ritardo è un alibi che sono il primo a non voler più sentire. Sappiamo bene cosa va e cosa non va, lavoriamo per migliorare. Le colpe però sono collettive, così come si segna in 11 si subisce goal in 11. La squadra però – ha concluso – sta crescendo, nella mia testa c’è uno zoccolo duro di giocatori che rappresenta l’idea viaggiante dell’Avellino, il loro insegnamento deve essere da esempio e quando loro sono allineati il loro ragionamento fa consequenzialmente crescere tutta la squadra”.