di Lucio Ianniciello
Due grandi protagonisti, Di Paolantonio e Karic. Il primo e’ il direttore d’orchestra di questo Avellino, il secondo ha esordito dopo la risoluzione della questione fideiussione e ha messo in cassaforte la vittoria con uno splendido gol. Comincia il centrocampista: “Siamo contenti. Il mister l’ha preparata bene, a pressare alti. L’espulsione ci ha agevolati, siamo stati bravi a sbloccarla”. Presente anche sua madre al Partenio Lombardi: “Dedico la vittoria a lei e al mio procuratore”. Continua: “Tre punti importanti per la classifica, il Teramo aveva riposato nello scorso turno. Il gol di Karic conferma che sono tutti bravi ragazzi”. La parola passa proprio allo svedese: “Volevo chiudere la partita. E’ stato merito di tutta la squadra. Non avevo dubbi che la società risolvesse la questione fideiussione”. Mette sulla bilancia il calcio Primavera che lo ha impegnato fino a poco tempo fa e il calcio delle prime squadre, un nuovo orizzonte per lui. Chiaro che pende tutta da una parte: “La differenza e’ nella qualità, nella velocità. Questo è calcio vero. Bisogna sempre essere pronti”. Poco gli interessa il posizionamento in campo: “Non c’entra dove gioco, oggi mi sono disimpegnato a sinistra, posso fare tutto il centrocampo”. Di Paolantonio, che a questa partita ci teneva particolarmente per via degli anni trascorsi a Teramo, conclude cosi’: “Se ci danno per cenerentola del torneo va bene, meglio che ammazza campionato. Ci stiamo ancora conoscendo. Con questo pubblico e’ tutto più facile. Dobbiamo guadagnarci l’affetto”.