Calcio/coronavirus: Lega Pro, la crisi è l’occasione per una riforma di sistema.
Impatto del virus sulla Serie C fino a 84 milioni di euro, a seconda del protrarsi della
pandemia
– Consegnato al Presidente Gabriele Gravina, che coordina il lavoro con il Governo, lo
studio PwC TLS
– Gravi difficoltà per l’avvio della prossima stagione 2020/2021
– Impatto economico fino al 30% di contrazione sul fatturato medio annuo delle squadre
– Ghirelli: “Il calcio della Serie C può contribuire alla ripresa economica, sociale ed
occupazionale del Paese”
24 marzo 2020. “Il coronavirus è l’occasione per il calcio italiano per ragionare a sistema e
ripensare questa disciplina nel profondo, come farla tornare ad essere uno strumento sociale utile
alla collettività, come ripensare l’esperienza dello stadio e dei tifosi una volta che la crisi sarà
terminata”.
Così dichiara Francesco Ghirelli, Presidente della Lega Pro che, a seguito del Consiglio Direttivo,
ha consegnato alla FIGC lo studio condotto da PwC TLS sull’impatto potenziale che il coronavirus
avrà sul calcio della Serie C.
L’impatto potenziale, per la stagione corrente e per la prossima, va da un minimo di circa 20 milioni
di euro ad un massimo di circa 84 milioni. Si stima un impatto economico fino a circa il 30% di
contrazione sul fatturato medio annuo delle squadre, un impegno da parte del sistema della serie
C non sostenibile con una concreta possibilità di default dei club già in forti difficoltà di bilancio
prima della emergenza del coronavirus.
A rischio è l’intera piattaforma sportiva e sociale che le 60 squadre alimentano attraverso le attività
giovanili, i centri sportivi, la crescita dei talenti, la quarta categoria e altre centinaia di iniziative
sociali sul territorio. Attività e ruoli non ancora pienamente riconosciuti e condotti con
professionalità, energia e passione dalla Lega Pro, che rischiano a questo punto di venire a
mancare.
La stima dell’impatto è stata calcolata sulla base del verificarsi di tre differenti scenari, a seconda
del protrarsi della pandemia.
Il primo è uno scenario “porte aperte”, nel quale si prevede la conclusione della stagione in corso e
la disputa dei play off/play out a porte aperte. C’è poi uno scenario “porte chiuse”, per il quale si
ipotizza la conclusione della stagione in corso con partite a porte chiuse. Il terzo scenario,
chiamato “stop campionato”, prevede il termine anticipato del campionato in corso e la ripresa
delle partite, a porte chiuse, per i primi due mesi della prossima stagione.
Per ciascuno di questi scenari è stato stimato un impatto economico derivante da eventi diretti
certi, come ad esempio il mancato incasso da botteghino, ed eventi probabili.
“La stagione delle riforme per il mondo del calcio – conclude Ghirelli – è irrinunciabile. Il Governo e
il Ministro Spadafora riconoscono che il calcio è parte integrante del sistema produttivo nazionale. L’ecosistema del calcio, della Serie C ha bisogno di benzina per funzionare ma vuole anche proporre soluzioni per la ripresa economica, sociale e occupazionale del Paese”.