di Lucio Ianniciello
Brutta sconfitta interna per il San Tommaso, un 2-4 determinato da un primo tempo che ha pesato come una zavorra. Liquidato a caldo dice: “Chiaro che l’allenatore deve assumersi le sue responsabilità. Dopo un primo tempo chiuso sullo 0-3 viene voglia di andarsene. Nella ripresa ci sono state da parte nostra solo spizzate di Branicki, eppure potevamo pareggiare. Ci e’ mancata la fame di certe partite, come contro il Savoia. Risultato penalizzante, abbiamo preso gol in tutti i modi, addirittura il quarto su fallo laterale, un gol da parrocchia. Ci alleniamo 6 giorni su 6”. Non le manda a dire il tecnico baianese: “Non e’ tutto da buttare ma si riparte male, 4 gol subiti contro il Giugliano e 4 contro il Troina. Bisogna rimboccarsi le maniche. Nel calcio esiste l’allenamento settimanale e il match domenicale. Abbiamo sbagliato tanto singolarmente senza che ci sia stato aiuto dagli altri. Se non si pedala non ci si salva. L’unico che ha il cambio di passo e’ Tedesco, siamo una squadra di operai e risultiamo in fondo al giornale. Domenica prossima ad Acireale, altre 14 ore di bus”. La conclusione non può essere che severa, prendendosi tutte le responsabilità: “Non siamo professionisti ma dilettanti. Io sono il maggiore colpevole. Vedere certe cose in campo non mi piace. Ad un certo punto lo staff e’ uscito fuori dagli spogliatoi per lasciare soli i giocatori, e’ importante che capiscano di che morte si debba morire”.