Pescara (4-3-3): Fiorillo; Zampano, Bovo, Perrotta, Mazzotta (47′ st Crescenzi); Brugman, Kanoutè (18′ st Valzania), Palazzi; Mancuso, Pettinari, Benali (34′ st Del Sole). A disp.: Pigliacelli, Coda, Balzano, Elizalde, Fornasier, Capone, Carraro, Ganz. All.: Zeman.
Avellino (4-4-2): Radu; Ngawa, Suagher, Kresic, Rizzato (39′ st Castaldo); Molina (24′ st Laverone), Di Tacchio, D’Angelo, Bidaoui; Asencio (30′ st Camarà), Ardemagni. A disp.: Iuliano, Pozzi, Falasco, Marchizza, Pecorini, Gliha, Lasik, Moretti, Paghera. All.: Novellino.
Arbitro: Chiffi di Padova. Assistenti: Caliari di Legnago e Pagliarini di Arezzo. Quarto uomo: Cudini di Fermo.
Note: Ammoniti: Kanoutè, D’Angelo, Laverone, Ngawa, Recupero: 1′ pt, 7′ st. Angoli: 8-4
Reti: 22′ pt Bidaoui (A), 29′ pt Mancuso (P), 37′ st Pettinari (P).
di Lucio Ianniciello
L’Avellino si ferma pure a Pescara. Il post derby ha sicuramente influito, ma lascia perplessi il fatto che la squadra dopo il buon approccio e il vantaggio di Bidaoui, primo gol in assoluto in maglia biancoverde, sia venuto meno contro un Pescara tra l’altro non eccezionale. Non ci si può attaccare al palo di Asencio e alla traversa di D’Angelo. E’ una squadra che subisce troppe reti, è un periodo di involuzione. Martedì si scende subito in campo, al Partenio Lombardi contro la Pro Vercelli.
Indiscrezioni che trovano conferma nell’undici dei lupi, partono titolari Bidaoui e Asencio, in difesa al posto dello squalificato Migliorini c’è Suagher. Si accomoda in panchina Laverone, ancora D’Angelo e Di Tacchio i due mediani. Solito 4-3-3 per Zeman, Bovo e non Coda ad affiancare l’ex Perrotta nella cerniera centrale di difesa, in attacco Ganz e Capone in panca, tridente composto da Mancuso, Pettinari e Benali. L’avvio è molto equilibrato, l’Avellino approccia bene la gara. Le emozioni scarseggiano, prevale l’attenzione nel primo quarto d’ora fino a che al 17′ Kanoute sbaglia il disimpegno, Molina è in agguato e verticalizza per Asencio che coglie clamorosamente il palo dopo una sua conclusione sporcata. Al 20′ ancora lupi pericolosi, Asencio assiste Ardemagni, rovesciata in area e Fiorillo evita il peggio deviando d’istinto. Al 22′ giunge il vantaggio degli uomini di Novellino, sulla sinistra Bidaoui si inventa una parabola spettacolare che si spegne inesorabilmente nel sette, Fiorillo inerme. Solo Avellino, passano due giri di lancette ed è D’Angelo ad impegnare l’estremo difensore pescarese con un fendente da fuori area. Timida reazione dei biancazzurri, incursione di Mazzotta imbeccato da Pettinari, Radu è attento sul primo palo. Basta poco per accendere la miccia, al 29′ dall’altra parte sfonda Zampano, servizio a Mancuso che con un tiro potente sotto la traversa fa 1-1. Ora l’inerzia è del Pescara, ci prova Mazzotta con un diagonale, si oppone Radu. Capovolgimenti di fronte con tiro cross di Brugman bloccato in due tempi da Radu e possibilità per Ardemagni che tra una selva di gambe non riesce a calciare. Al 42, però, Mancuso con un tiro a giro di poco fuori fa venire i brividi ai tifosi irpini. Allo scadere l’arbitro Chiffi non fa battere il corner al Pescara, si va oltre il minuto di recupero.
Si riparte senza cambi, al 4′ contatto tra Ngawa e Mazzotta, Chiffi lascia correre ma era cominciato tutto fuori area. Il Pescara è più intraprendente, imbucata per Benali che tira a pochi metri dalla porta ma defilato, Radu copre bene il suo palo. Kanoute’ compie errori a raffica, l’Avellino non ne approfitta e così un cross teso di Brugman non trova pronto Benali. Zeman toglie giustamente Kanoute’, entra Valzania. Al 20′ ci prova Bidaoui ma questa volta la sua conclusione è sballata. Le squadre si allungano. Tentativi velleitari dell’Avellino, Asencio prova un improbabile tacco in acrobazia, non impatta nemmeno la sfera. Al 22′ il Pescara si divora un gol incredibile, dopo un bello scambio Valzania – Pettinari – Benali, Zampano solo a porta vuota manda di piatto sopra la traversa. Novellino chiama in panca Molina, al suo posto Laverone. I lupi sono passivi in questa fase, gli abruzzesi tengono il pallino in mano ma non sono incisivi. La squadra di Zeman ha però delle amnesie, Perrotta sbaglia il passaggio all’indietro, si avventa Ardemagni ma è bravissimo Fiorillo ad uscire, arpionare la sfera e sventare. Crampi per Asencio, esce lo spagnolo facendo spazio a Camarà. Il patatrac arriva al 37′, Del Sole apre per Valazania, suggerimento in mezzo all’area, la palla giunge a Pettinari che insacca. Avellino in bambola, ripresa da censura. Mossa della disperazione per Novellino, Castaldo per Rizzato. Anche sfortunato il team biancoverde, da cross di Laverone zuccata sulla traversa di D’Angelo. Ora è 4-2-3-1, Ngawa si sposta a sinistra, i soli D’Angelo e Di Tacchio a svangare. Al 43′ vicinissimo al tris il Pescara, sventola di Valzania, vola Radu che poi salva pure sul tap in di Pettinari. Cinque i minuti di recupero. L’Avellino è imbarazzante, Radu esce a ridosso del centrocampo, il Pescara non punisce. Chiffi aggiunge altri 2′ di recupero, non succede più niente. Terza sconfitta di fila per i lupi.