Avellino (3-5-1-1) Lezzerini; Ngawa, Migliorini, Marchizza (11′ st Laverone); Molina, Paghera (7′ st Bidaoui), Moretti, D’Angelo, Falasco; Castaldo; Ardemagni (17′ st Asencio). A disp.: Radu, Iuliano, Kresic, Camarà, Gliha, Evangelista, Suagher. All. Novellino.
Palermo (3-5-1-1) Posavec; Cionek, Struna, Bellusci; Rispoli, Gnahorè, Jajalo, Chochev (1′ st Szyminski), Aalesami; Coronado (33′ st Murawski); Nestorovski (40′ st La Gumina). A disp.: Pomini, Maniero, Accardi, Trajkovski, Embalo, Fiordilino, Santoro, Petermann. All. Tedino.
Arbitro: Nasca di Bari. Assistenti: Margani di Latina e Cangiano di Napoli. Quarto uomo: Vigile di Cosenza.
Note: Espulso al 42′ pt Cionek. Ammoniti: Paghera, Migliorini, Recupero: 4′ pt, 4′ st. Angoli: 8-5.
Reti: 36′ pt aut. Molina (A), 3′ st Gnahorè (P), 32′ st Nestorovski (P), 36′ st Asencio (A).
di Lucio Ianniciello
Novellino chiedeva continuità e invece dopo i tre pareggi che lasciavano sperare, il suo Avellino si ferma in casa contro il Palermo. La sconfitta è dura da digerire visto che dal 42′ del primo tempo i rosanero hanno giocato in inferiorità numerica. Mancanza di pericolosità e di convinzione, così la squadra di Tedino ha vinto in carrozza. Errori inaccettabili come quello di Moretti in occasione dello 0-2, gioco improvvisato e probabilmente anche qualche vicenda extracalcistica ha influito in negativo. E’ un periodo particolare per i lupi, bisogna scuotersi, bisogna salvarsi.
A specchio le due squadre, Novellino recupera Migliorini in difesa, scelte obbligate a centrocampo, Molina confermato come uomo di fascia destra, Falasco titolare dopo le ultime buone prestazioni. In attacco sciolto il nodo Ardemagni, fa coppia con Castaldo. Siciliani chiamati a riscattarsi dopo la scoppola interna col Cittadella, gioca Gnahorè in mediana, Coronado e Nestorovski le bocche da fuoco. Il Palermo cerca subito di prendere in mano le operazioni del gioco, ne esce un cross basso di Coronado bloccato agevolmente da Lezzerini, seguito da una palombella di Nestorovski da 40 metri, il portiere biancoverde leggermente fuori dai pali non ha difficoltà a rientrare nei ranghi facendo sfilare la sfera sul fondo. C’è qualche scontro di gioco di troppo, rimangono a terra prima Chochev e poi Castaldo, niente di grave. Marchizza è provvidenziale al 14′ a metterci una gamba su un’incursione palermitana. Rimane a terra anche capitan D’Angelo, il gioco prosegue con un tiro di Molina sporcato in angolo. L’Avellino alza il baricentro e si rende pericoloso al 26′, sulla destra Paghera assiste D’Angelo, il tiro di quest’ultimo si perde alto, schermato a dovere da Rispoli. Nervi a fior di pelle in casa rosanero, Rispoli dà una testata a Bellusci. Al 36′ arriva il vantaggio beffa degli uomini di Tedino, Chochev imbecca Nestorovski in area irpina, Molina nel tentativo di anticiparlo insacca con un pallonetto nella propria porta. Al 42′, però, Cionek fa un intervento killer su D’Angelo, Nasca non ci pensa due volte ed estrae il rosso. Palermo in 10. Passano 3′ e Moretti con un bolide dai 20 metri per poco non trova il pari. Si va negli spogliatoi con i lupi sotto di un gol ma con un uomo in più.
Si riprende con Szyminski al posto del bulgaro Chochev. L’Avellino si fa male con le proprie mani, Moretti è lento e si fa soffiare palla, fuga di Coronado e filtrante per Gnahorè che con un potente diagonale batte Lezzerini. Novellino getta nella mischia Bidaoui per Paghera e Laverone per Marchizza, bisogna recuperare il doppio svantaggio. Cambio di modulo per i padroni di casa, 4-3-3. Il Palermo si arrocca dietro, Castaldo invoca un penalty e Ardemagni con una zampata in piena area avversaria non centra il bersaglio. Coronado è un incubo per i lupi, Novellino termina i cambi al 17′, Asencio per Ardemagni. Non è fortunato Bidaoui con un tiro a giro che si perde sul fondo. Poi ci pensa il Palermo a far venire i brividi ai propri tifosi, Bellusci appoggia in modo avventato per Posavec che con fatica si libera della sfera. L’Avellino è confusionario, palle buttate alla ricerca di mischie ed episodi fortunati. La frittata è completata quando Jajalo si fa beffe della difesa irpina e dà la palla a Nestorovski, piattone dello 0-3. Il gol di Asencio, a due passi dalla porta servito da Bidaoui, arriva al 36′. Il tempo restante e la superiorità numerica potrebbero dare una mano ma non a questo Avellino. Finisce in malo modo, piovono giù fischi.