di Lucio Ianniciello
L’Avellino domani al Partenio Lombardi affronterà la prima della classe, il Crotone di Juric. Sarà l’esordio per mister Marcolin dopo l’esonero di Tesser. Un impegno che potrebbe sembrare proibitivo ma il tecnico formatosi alla scuola di Mihajlovic e Mancini suona la carica: “Dobbiamo esserci mentalmente, fisicamente e tatticamente, in queste mura c’è la storia, la cosa più importante però è avere l’atteggiamento giusto. Più grande è l’avversario, più bello può essere il risultato. Dobbiamo essere affamati, conta la scintilla, dico ancora che l’atteggiamento è quella piccola cosa che può fare una grande differenza. Non sono frasi fatte. Faccio leva sull’orgoglio, sulla cattiveria, dobbiamo riscoprirle. Per la preparazione fisica ci vuole un mese. Durante la partita, dipende come si mette, possiamo anche cambiare modulo”.
Poi va a battere ancora di più sul fattore Crotone: ” È l’avversario migliore che potesse capitarci, ci creerà grossi problemi ma gioca a viso aperto e ci lascerà degli spazi. Sono quel tipo di partite che ti danno concentrazione. Ho la convinzione che la squadra entrerà con l’atteggiamento giusto. Penso che loro giocheranno davanti con Palladino centrale, Stoian a sinistra e Di Roberto a destra. Le assenze di Budimir e Ricci sono pesanti, il primo è un po’ come Kalinic per la Fiorentina”. Dario Marcolin ha fretta di plasmare il suo Avellino, solo tre giorni a lavoro con i lupi: “Per me i due centrali del reparto arretrato devono essere forti fisicamente, la linea difensiva deve lavorare insieme. In 4 sono forte, da solo sono morto. Ci vogliono degli accorgimenti, il coraggio è fondamentale, dobbiamo essere compatti, alti. Per quanto riguarda la nostra linea offensiva, ritengo che sia forte, qualche cambiamento lo vedrete. Bisogna lavorare, se devo fare delle percentuali dico 60% dietro e 40% davanti”. Non manca l’occasione per parlare di Jidayi e del suo ruolo: “Può fare il centrocampista e il difensore, ha gli attributi. Davanti alla difesa preferisco uno che faccia gioco”. Un appello con il cuore, una presenza speciale domani al Partenio Lombardi: “Il piccolo Matteo è stato un esempio, lui ha vinto la sua battaglia, noi dobbiamo vincere la nostra”. Tra i convocati non ci saranno Migliorini per infortunio, Bastien in quanto impegnato con la Nazionale Under 21 belga e il terzo portiere Tommaso Bianco per scelta tecnica.
Portieri: Frattali, Offredi.
Difensori: Chiosa, Rea, Visconti, Biraschi, Pucino, Pisano, Nica.
Centrocampisti: D’Angelo, D’Attilio, Arini, Jidayi, Sbaffo, Gavazzi, Paghera.
Attaccanti: Joao Silva, Mokulu, Castaldo, Insigne, Tavano.
In casa pitagorica, il tecnico Juric ha qualche problema, il miracolo è certificato dalla classifica e dai numeri, la Serie A è vicina. Ecco cosa dice il croato sull’Avellino: “Avevano idea di play off, con Tesser erano aggressivi, anche contro la Ternana nel primo tempo, poi subito il gol non c’è stata più nessuna reazione da parte loro. Una squadra costruita per Tesser, 4-3-1-2. Hanno diversi giocatori di classe: Mokulu, Insigne, Tavano, Joao Silva, Bastien. Sarà una partita difficile”. Deve sciogliere qualche nodo viste le due pesanti assenze in attacco: “Non abbiamo fatto una buona settimana, problemi per Clayton, anche Sabbione non si è allenato dopo la botta rimediata col Pescara. Budimir e Ricci si dividono sempre il lavoro, senza di loro dobbiamo inventarci qualcosa. Mi auguro che la partita col Pescara sia una pagina chiusa, era molto attesa come gara, quasi un derby. Ci deve essere la grinta giusta e non appagamento”. Nel rettangolo sopra i convocati di Juric.