Avellino (4-4-2) Radunovic; Laverone, Jidayi, Djimsiti, Perrotta; Lasik, Moretti (23′ st Omeonga), Paghera, D’Angelo (1′ st Belloni); Verde (38′ st Solerio), Ardemagni. A disp.: Lezzerini, Eusepi, Castaldo, Soumarè, Bidaoui, Camarà. All. Novellino.
Verona (4-3-3) Nicolas; Pisano, Caracciolo (31′ st Cappelluzzo), Bianchetti, Souprayen; Romulo (31′ pt Siligardi), Fossati (18′ st F. Zuculini), Bessa; Zaccagni, Gomez, Luppi. A disp.:Coppola, Boldor, Troianiello, Fares, Ferrari A., Zuculini B. All. Pecchia.
Arbitro: Serra di Torino.
Assistenti: Cangiano di Napoli e Robilotta di Sala Consilina.
Quarto uomo: Strippoli di Bari.
Ammoniti: 2′ st Djimsiti, 4′ st Caracciolo, 10′ st Jidayi, 13′ st Bianchetti, 16′ st Moretti, 17′ st Siligardi.
Reti: 4′ st rig. Paghera, 15′ st Verde.
Recupero: 3′ pt, 3’st.
di Lucio Ianniciello
Il miglior Avellino della stagione, la corazzata Verona deve inchinarsi. Tutto ha funzionato, Novellino ha creato una squadra. Ha tenuto botta e ha colpito, vani i tentativi avversari, la difesa è quadrata, la condizione fisica buona, quella psicologica altrettanto. I lupi fanno un bel salto in classifica, un bel vedere al Partenio Lombardi. Peccato solo per l’episodio del prepartita dove il Presidente scaligero Setti insieme a Luca Toni sembra siano stati aggrediti verbalmente da alcuni facinorosi che avrebbero danneggiato l’autovettura che li trasportava. I tifosi veneti in Irpinia sono poco più di 300.
Novellino opta per Moretti dal 1′, come era prevedibile sull’esterno basso di sinistra c’è Perrotta, D’Angelo sulla corsia mancina e in attacco Verde – Ardemagni. Pecchia sorprende un pò, difesa come quella contro il Benevento, dentro Zaccagni, ne fa le spese Siligardi. Il vuoto di Pazzini è colmato da Gomez, falso 9, Luppi e appunto Zaccagni lo sostengono, fosforo e qualità a centrocampo. Dopo 4′ Avellino subito pericolosissimo, sgroppata di Ardemagni sulla sinistra, la palla giunge a Verde che appena fuori area scaglia un fendente che Nicolas sventa di piede. Frizzanti le due squadre, un tiro di Bessa lambisce il palo, ancora Verde ci prova ma la sua conclusione si spegne sull’esterno della rete. Gli scaligeri fanno possesso palla, ma i lupi sono ordinati e controbattono con le loro armi. Al 23′ Bessa dalla corsia mancina riesce a imbeccare Gomez in area irpina, zuccata fuori bersaglio di non molto. Costruisce il Verona, il tiro di Luppi si perde sul fondo. Al 31′ esce Romulo, già con una vistosa fasciatura alla testa per uno scontro precedente, entra Siligardi, Zaccagni si abbassa. I tentativi biancoverdi sono schermati bene dalla retroguardia avversaria, il team di Novellino sale di tono. Ci vorrebbe un pizzico in più di lucidità negli ultimi metri. Al 43′ Laverone effettua un ottimo traversone in mezzo all’area gialloblù, spettacolare “bicicletta” di Ardemagni non precisa. Poi Verde assiste la punta ex Perugia che di testa manda appena sopra la trasversale. Passano i 3′ di recupero, c’è il duplice fischio di Serra. Reti bianche ma bel primo tempo.
Si riprende con Belloni per D’Angelo, veneti pericolosi, tra una selva di gambe tira Luppi ma Belloni fa da scudo. L’ episodio che può far girare il match al 4′: Caracciolo atterra Ardemagni in piena area, rigore sacrosanto fischiato da Serra e solo giallo per il difensore, era ultimo uomo. Paghera dal dischetto trasforma magistralmente spiazzando Nicolas. Una bolgia il Partenio! L’Avellino è affamato, Verde tira con potenza ma centrale, Nicolas si fa passare la sfera sotto la pancia ed è raddoppio. Il Verona subisce due pugni in peno volto, difficile rialzarsi. Ci prova Siligardi ma Radunovic blocca in presa bassa. Pecchia getta nella mischia l’ attaccante Cappelluzzo per il difensore Caracciolo. Una sorta di 4-2-4 per gli ospiti. Sono i lupi però ad andare vicino al tris, Belloni se ne va sulla sinistra e suggerisce per il solissimo Ardemagni che deve solo spingere in rete, peccato che l’ariete arrivi con un attimo di ritardo. Novellino fa esordire Solerio, esce Verde. Intanto Zaccagni dalla distanza tenta la rasoiata, Radunovic è pronto ad opporsi. C’ è poco altro da raccontare, finisce in gloria, standing ovation a via Zoccolari.