Avellino (4-4-1-1) Lezzerini; Ngawa, Migliorini (1′ st Castaldo), Kresic, Rizzato; Laverone, D’Angelo, Di Tacchio, Bidaoui (6′ pt Cabezas, 30′ st Vajushi); Gavazzi; Ardemagni. A disp.: Casadei, Pecorini, Marchizza, Falasco, Morero, De Risio, Evangelista, Mentana, Wilmots. All. Novellino.
Pescara (3-5-2) Fiorillo; Fornasier, Coda, Perrotta; Balzano, Valzania, Brugman, Coulibaly, Crescenzi; Mancuso (42’st Bunino), Pettinari (30’st Carraro). A disp.: Savelloni, Bovo, Yamga, Elizalde, Cocco, Fiamozzi, Machin, Gravillon, Capone, Baez. All. Epifani.
Arbitro: Minelli di Varese. Assistenti: Lombardi di Brescia e Scarpa di Reggio Emilia. Quarto uomo: Longo di Paola.
Note: Ammoniti: Mancuso, Coulibaly, Perrotta, Castaldo. Recupero: 2′ pt, 3′ st. Angoli: 11-4.
Reti: 13′ pt Brugman (P), 14′ st rig. Castaldo (A), 28′ st Mancuso (P), 42′ st Di Tacchio (A).
di Lucio Ianniciello
Un pareggio che poteva essere sconfitta ma anche vittoria per i lupi. Dal gol di Mancuso dell’1-2 l’Avellino è piombato nella sterilità offensiva che faceva presagire ad un capitombolo, Castaldo ha cambiato le sorti della gara e il gol di Di Tacchio ha fatto tirare un sospiro di sollievo. A quel punto, nel recupero, rigore evidente negato ai lupi, tutto si rivolta come un calzino e a salvarsi è il Pescara. La reazione del team di Novellino c’è stata a tratti, se era importante vincere oggi, era anche fondamentale non perdere. Avellino a due punti sopra la zona rossa, quando era a +1 prima del match odierno.
Tanta pioggia al Partenio Lombardi, il sintetico ha drenato discretamente. L’Avellino si presenta con lo sponsor Italpol dei Gravina sul retro delle maglie. Novellino recupera Ngawa e D’Angelo e li schiera titolari, Rizzato esterno basso di sinistra, Migliorini si riprende il posto al centro della difesa. Laverone e Bidaoui alti, Gavazzi dietro Ardemagni. Epifani va col 3-5-2, nel reparto arretrato c’è l’ex Perrotta, sulle fasce Balzano e Crescenzi, sostanza in mediana, fiducia a Mancuso e Pettinari in attacco. Passano 3′ e Mancuso dopo una respinta della difesa irpina manda oltre la trasversale con un tiro a giro. Subito dopo tegola in casa Avellino, problema alla spalla destra per Bidaoui colpito da Balzano, lo rimpiazza Cabezas. All’8′ trema l’Avellino, Crescenzi imbecca Mancuso che di testa timbra il palo. Dopo la rasoiata di Coulibaly tra le braccia di Lezzerini, il Pescara si porta in vantaggio in modo clamoroso: in impostazione Kresic sbaglia il passaggio pressato da Mancuso, Lezzerini esce fuori dai pali anticipando l’attaccante, la sfera va a Brugman che a porta vuota indovina la palombella da centrocampo. La risposta dell’Avellino è affidata ad una giocata Laverone – Ardemagni, Coda per opporsi all’ex Perugia per poco non spinge nella sua porta. La pioggia ritorna a cadere copiosa. Al 20′ è portentoso il riflesso di Fiorillo su zuccata di Kresic servito da Gavazzi. L’Avellino cerca di fare breccia, una legnata di Di Tacchio viene parata da Fiorillo, nella stessa azione Ardemagni in gioco aereo indirizza la palla abbondantemente sul fondo. Il team di Novellino si distrae ancora al 30′, Di Tacchio perde palla e consente a Mancuso di involarsi, Lezzerini fa opposizione. Ora è un nubifragio al Partenio Lombardi, tempo da lupi. Dopo 4 giri di lancette i biancoverdi tornano a rischiare forte, flipper in area, la palla giunge a Balzano che da fuori esplode un potente tiro, bravo Lezzerini a distendersi e deviare. La reazione produce un tiraccio di Ngawa, alto, in area pescarese. A fine frazione un buon cross di Cabezas non è sfruttato al meglio dai compagni, gli abruzzesi sventano senza svenarsi. Al 44′ però Fiorillo è bravo a dire no di piede ad una conclusione al volo di Di Tacchio. Poi, si è già nel recupero, Ardemagni non arriva di un niente su un servizio ben calibrato di Gavazzi. Finisce il primo tempo, Pescara avanti di misura.
Si riparte con Castaldo al posto di Ardemagni, la pioggia cala nettamente d’intensità. Ngawa fa coppia con Kresic, Laverone si abbassa, Gavazzi si sposta sulla fascia, Castaldo e Ardemagni duo d’attacco. Dopo 4′ il Pescara va vicinissimo al raddoppio, Balzano affonda e serve Valzania, il piatto in ottima posizione si perde a lato. L’Avellino sbaglia ma questa volta in fase di realizzazione, Ardemagni in piena area avversaria di potenza tira su Fiorillo che respinge. Al 10′ un tiro a giro di Mancuso è fuori bersaglio. Al 13′ la dea bendata bacia l’Avellino, su un affondo di Rizzato c’è il fallo di mani di Perrotta, giallo per l’ex e rigore per i lupi che va a trasformare impeccabilmente Gigi Castaldo. L’Avellino però continua nella sua versione masochistica, punizione ai limiti della lunetta ribattuta dalla barriera biancoverde, dal conseguente corner Coulibaly di testa sfiora la marcatura, palla sul fondo. Troppo spazio agli abruzzesi, al 28′ Valzania supera Ngawa e mette in mezzo per Mancuso che non ha problemi a gonfiare il sacco, 1-2. Avellino allo sbando, esce Cabezas per Vajushi. Il tempo scorre inesorabilmente, nel momento di minima pericolosità dei lupi giunge il gol di Di Tacchio con una bella rasoiata dai 16 metri dopo una respinta della difesa avversaria. Linfa vitale, i biancoverdi respirano, pareggio importante. L’Avellino ci prova ancora esponendosi alle ripartenze biancazzurre, è giusto osare. Tre i minuti di recupero, finale convulso. L’Avellino recrimina e a ragione per un fallo in area pescarese su Castaldo, Minelli sorvola, clamorosa la svista. Poi Ngawa con un tiro al volo da fuori area fa quasi venire giù il Partenio Lombardi ma Fiorillo vola evitando la beffa. Si chiude sul 2-2, amaro in bocca per i lupi.