Avellino (4-3-2-1) Frattali; Pisano, Jidayi, Biraschi, Visconti; D’Angelo (30′ st D’Attilio), Arini, Paghera; Gavazzi, Insigne; Castaldo (30’st Mokulu). A disposizione: Offredi, Nica, Tavano, Balasa esterno basso di destra Pucino, Joao Silva, Sbaffo, Chiosa. All. Dario Marcolin.
Crotone (3-4-3) Cordaz; Garcia Tena, Claiton (15′ st Cremonesi), Ferrari; Zampano, Paro (15′ st Capezzi), Salzano, Modesto (7’st Balasa), Di Roberto, Palladino, Stoian. A disposizione: Festa, De Giorgio, Torromino, Barberis, Sabbione, Delgado. All. Ivan Juric.
Arbitro: Manganiello di Pinerolo.
Guardalinee: Chiocchi di Foligno e Margani di Latina.
Ammoniti: 35′ pt Salzano, 44′ pt Ferrari, 5′ st Visconti, 26′ st Insigne, 40’st Balasa.
Il primo passo per un Avellino che veniva da due sconfitte interne consecutive, pareggio contro la capolista. Il neo tecnico Marcolin ha battuto sull’equilibrio e il pressing della squadra, non si è riusciti a sfondare, nemmeno il Crotone ha creato grossi pericoli. Il callo del problema difensivo aveva bisogno di un pronto intervento, da questo punto di vista missione compiuta, pari che può essere giudicato come l’ennesima ripartenza in attesa di conferme e crescita.
Marcolin l’aveva fatto trapelare, cambiamenti in casa Avellino, schema ad albero di Natale con Gavazzi e Insigne dietro la punta Castaldo. Jidayi “alla Tesser”, da centrale difensivo, mediana di quantità e qualità. Crotone con le assenze pesanti di Budimir e Ricci, Balasa in panca, Martella nemmeno in “distinta” per problemi fisici, Juric va con il 3-4-3. Un minuto di silenzio per le vittime di Bruxelles, pitagorici in versione “Anas”, divisa fosforescente, Avellino tutto di verde. Dopo un tiro di Palladino, che non crea problemi a Frattali, i lupi creano discrete trame con tocchi veloci, da segnalare un piatto di Arini dopo una sponda di Castaldo, nemmeno Cordaz deve faticare più di tanto ad opporsi. Il possesso palla del Crotone non permette all’Avellino di sbagliare, da un’iniziativa di Gavazzi sulla sinistra ne nasce una rovesciata di Castaldo, debole tra le mani Cordaz. I ritmi sono alti, Castaldo sfonda lateralmente, D’Angelo non ci arriva. Le distanze nel team irpino sono buone, le fasce pitagoriche sempre pronte a creare allarmi. Capitan D’Angelo morde, grande intensità da parte sua, l’equilibrio non si schioda. Si va al riposo, buon Avellino.
Il pressing continua ad essere il tema predominante di questo match, Juric esaurisce i tre cambi dopo un quarto d’ora. Al 17′ Gavazzi ci prova da fuori, la palla si spegne sul fondo. I lupi ci riprovano, peccato che Insigne cicchi la sfera al limite dell’area, si fionda Paghera che di piatto non è preciso. Il Crotone con il 4-2-3-1, Balasa esterno basso di destra, Zampano, Stoian e Di Roberto alle spalle di Palladino. I calabresi si insinuano nelle maglie della difesa avellinese, ci provano prima Garcia Tena e poi Capezzi, alto. Marcolin fa il doppio cambio, Mokulu e D’Attilio nella mischia, Gavazzi conclude dalla distanza ma il suo bolide è sopra la trasversale. Siamo al 40′, servirebbe un finale all’arma bianca ma l’equilibrio ha una sua ragione prevalente. Finisce a reti bianche, prime cure per il malato.