Avellino (4-4-2) Frattali; Pisano (33′ st Pucino), Rea, Biraschi, Chiosa; Insigne, D’Angelo, Arini (21′ st Paghera), Visconti (1′ st Sbaffo); Castaldo, Mokulu. A disp.: Offredi, Nica, Tavano, Pucino, Joao Silva, D’Attilio, Bastien. All. Dario Marcolin.
Pescara (4-3-2-1) Aresti; Vitturini, Mandragora, Fornasier, Ventola; Memushaj, Bruno, Verre (39′ st Selasi); Caprari ( 26′ st Acosta) , Pasquato ( 26′ st Mitrita), Lapadula. A disp.: Fiorillo, Verde, Cocco, Diamoutene, Cappelluzzo, Milillo. All. Massimo Oddo
Arbitro: Ghersini di Genova.
Guardalinee: Tolfo di Pordenone e D’Apice di Parma.
Ammoniti: 12′ pt Castaldo, 3′ st Pisano, 13′ st Bruno, 47′ st Rea.
Reti: 34′ pt Caprari (P), 5′ st Castaldo (A), 17′ st Lapadula (P), 31′ st Mitrita (P).
di Lucio Ianniciello
Un’altra magra figura per i biancoverdi, il Partenio Lombardi terra di conquista, terza sconfitta nelle ultime quattro partite tra le mura amiche. L’equilibrio manca, nota dolente di questa stagione, la gestione Marcolin è a dir poco deludente. Il ritorno di Tesser non sarebbe un’ipotesi da scartare. Solite amnesie, solo qualche fiammata, squadra disunita e il Pescara ringrazia.
L’Avellino si schiera con il 4-4-2, cambio di modulo epiù fisicità in avanti. Rea centrale e Visconti esterno alto di sinistra con Chiosa basso sulla stessa fascia. Oddo opta per Fornasier centrale difensivo, Diamoutene in panca, titolare il Primavera Ventola (classe 97 con Vitturini e Mandragora). L’albero di Natale pescarese prevede Caprari e Pasquato alle spalle della punta Lapadula, Bruno da play. Si comincia con uno striscione eloquente della Curva: ” Siete uomini senza dignità, non meritate di indossare la maglia della nostra città”. Al 9′ Pisano mette una palla per Mokulu che incorna fuori. Il Pescara pressa alto ma ancora Pisano sforna un cross, Castaldo va giù e l’arbitro Ghersini lo ammonisce addirittura per simulazione. Gli abruzzesi sono ariosi nei movimenti, la difesa irpina al momento risponde, tuttavia al 22′ Memushaj va alla conclusione, palla tra le braccia di Frattali. Al 34′ una ripartenza pescarese inchioda i lupi, Lapadula imbecca Caprari, il suo movimento a convergere con tiro a giro beffa Frattali, 0-1. Dopo una manciata di minuti ancora Caprari di piatto indovina l’angolo giusto, ma Ghersini annulla per offside, molto dubbio. Nel recupero del primo tempo, Mokulu serve sulla corsa Insigne, cross radente, Castaldo non ci arriva. Si va negli spogliatoi, partita in salita per i lupi.
Marcolin ricorre a Sbaffo da interno sinistro, Insigne dietro le punte per il 4-3-1-2. L’Avellino pareggia subito, Insigne serve Castaldo, fendente della punta dal limite dell’area che fa secco Aresti. Il giuglianese va sotto la Curva mettendosi le mani alle orecchie, i sostenitori non gradiscono. Un paio di minuti e i lupi sfiorano il raddoppio, D’Angelo per Mokulu, tacco che sfiora il palo. La conferma del disequilibrio irpino arriva al 17′, Biraschi consegna in modo goffo la palla a Memushaj, Caprari va al cross e Lapadula di testa sigla l’1-2. Al 22′ però Aresti compie un miracolo, da Mokulu a D’Angelo, girata di prima e il portiere si allunga opponendosi. sul ribaltamento di fronte, Caprari da buona posizione tira altissimo. E’ un tourbillon di emozioni, Castaldo dalla destra, gran numero, assiste Mokulu, zuccata e colpo di reni di Aresti. Doppio cambio per Oddo, l’Avellino è imbarazzante, Frattali fa un miracolo su Acosta, si avventa Mitrita che insacca nonostante il tentativo di piede del portiere biancoverde. I due subentrati subito mortiferi. Un 1-3 che sa tanto di pratica chiusa per gli abruzzesi. Al 38′ ci prova Sbaffo, tiro centrale e potente, Aresti c’è. Si vive di azioni di singoli ormai, girata fuori di Insigne e azione personale di Sbaffo, para il portiere pescarese. Al 45′ arriva anche il palo di Paghera dai 25 metri. Finisce tra la contestazione della Curva, Avellino ancora bocciato.