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di Lucio Ianniciello
Non c’è tregua per l’Avellino, da Teramo a Catania per il recupero della prima giornata di ritorno, il trittico settimanale si chiuderà domenica 26 gennaio in casa contro il Picerno. Mister Capuano esordisce parlando di quello che è stato e dell’avversario di domani. : “Il morale non è dei migliori. Abbiamo subito una sconfitta su palla inattiva, si è perso l’uomo. Ci voleva più attenzione ma ora la gara di Teramo va nel dimenticatoio. Il tempo per preparare il match di Catania è stato pochissimo, affronteremo una squadra forte, noi siamo in un periodo ottimo. Il Catania è ben allenato, molto organizzato, ha giocatori differenti da questa categoria. Non saremo vittima sacrificale”. Ci sarà turnover? Capuano svela anche il possibile inserimento del neo biancoverde Izzillo: “Non ho tanti giocatori a disposizione, rosa risicata. Forse ci sarà Izzillo, un appoggio in più in corso di gara o dall’inizio. Qualcuno riposerà, altrimenti chiederemo ulteriori sacrifici”.
La rivalità tra Catania e Avellino è risaputa, il tecnico di Pescopagano pensa ad altro: “Due grandissime piazze che meritano la Serie A. Non ho tempo per soffermarmi su certe situazioni. Mi concentro a preparare al meglio la mia squadra. Testa alla salvezza, abbiamo un discreto margine. Dobbiamo continuare a pedalare. Uso una metafora, il cammino è lungo e tortuoso, con tante insidie. Non mi sono mai abbattuto o esaltato. Molti dicono che la permanenza nella categoria è a portata di mano, è una considerazione utopistica”. Situazione infermeria: “Si è fermato Carbonelli, non so se è in condizione di partire. Per il resto tutti a disposizione eccetto coloro che hanno subito gravissimi infortuni”.
Capuano ritorna sulla panchina dopo la squalifica scontata a Teramo: “Chi mi ha sostituito ha fatto un ottimo lavoro preparando bene la gara e dirigendola altrettanto bene. Se avessimo difeso da squadra, da Avellino, staremmo parlando dell’ennesimo miracolo”. Ecco come il mister interpreta la sconfitta di Teramo dal punto di vista psicologico: “Quando si perde male non si vede l’ora di rigiocare. Quando si perde bene rimane qualcosa dentro ma abbiamo l’esperienza per poter resettare tutto”.