di Lucio Ianniciello
Capuano si presenta alla piazza avellinese. La sconfitta di Pagani ha determinato il ribaltone nella giornata di martedì, con Ignoffo a dirigere regolarmente l’allenamento salvo poi venire a conoscenza dell’esonero. Così esordisce il neo tecnico: “Ero presente a Pagani, la gara mi e’ piaciuta. Il fatto che l’Avellino abbia collezionato un solo punto in 5 partite può dipendere anche da una questione mentale. Ho trovato un gruppo predisposto al lavoro, faccio i complimenti ad Ignoffo. Chiaro però che e’ una squadra in difficolta’ che deve acquistare autostima. Ho voluto Avellino illimitatamente, dal 1996 che aspettavo questo giorno. Sono fiero, ho raggiunto un obiettivo”. I diktat di Capuano già sono venuti fuori nelle prime due sedute di allenamento: “Penso di avere esperienza, 812 panchine sono un bel numero. Domenica affronteremo il Bari, il team più forte, non di questa categoria. Uso la lavagna tattica per far vedere i movimenti e memorizzarli a livello visivo”. Capuano ha 54 anni e sulla sua carriera da allenatore dice: “L’ho distrutta anche io. In questo mondo non devi dire quello che pensi ma la libertà di pensiero e’ una delle cose più importanti che ci possano essere. Se 10 anni fa fossi stato meno istintivo e mi fossi comportato come ora avrei fatto un’altra carriera. Negli ultimi 6 anni ho ottenuto risultati che pochi hanno ottenuto. Sarri e’ arrivato in A a 55 anni. Sono convinto che Avellino possa essere il mio salto definitivo. Sogno la B qui e vorrei aprire un ciclo. Sono i risultati che contano, ci metterò il cuore. Lotterò come un guerriero”. Svela anche un aneddoto: “Ero a Galleria Mancini con don Antonio Sibilia, per una notte fui l’allenatore dell’Avellino. Non ho dormito stanotte, preso da uno stato adrenalinico”. Quanto conta l’allenatore in una squadra per Capuano: “Più bassa e’ la categoria, più deve essere abile l’allenatore. Nelle categorie alte serve la gestione”.
L’Avellino avrà un calendario terribile: Bari, Ternana nell’infrasettimanale e Reggina, per poi continuare con Potenza, Catanzaro: “Mi sono lanciato nel fuoco in senso positivo, ad agosto rimasi male. Qui c’è tutto. Le prossime sono le mie partite. Domenica contro i più forti”. Come conquistare la piazza irpina: “Con il lavoro, la serietà, la professionalità e soprattutto i risultati. Prometto che andremo oltre la fatica”. Poi si apre un siparietto, Juve Stabia-Avellino di 12 anni fa rimane nella mente dei tifosi irpini. All’epoca Capuano era sullo scranno stabiese e le vespe vinsero per 3-1, i lupi a fine stagione furono promossi in B: “Quella gara si doveva giocare di domenica. Prima affrontammo la Ternana, 17 contro 5 e fini’ 1-1. Poi misero le bombe allo stadio e la partita fu rinviata al lunedì a porte chiuse. La sera un nostro giocatore stava per morire, battemmo l’Avellino che era la squadra più forte. C’era una marea di gente e mi ritrovai su una macchina”. A questo punto il tecnico pretende il video di quel giorno, pena l’ allontanamento dalla sala stampa, rivendicando di non aver inveito contro l’Avellino ne’ tanto meno di averlo sbeffeggiato. Anche questo e’ Capuano, tutto si placa con la soddisfazione della richiesta.
Si ritorna nei ranghi, ma un’ultima battuta se la concede: “Non devo cancellare nulla, darei due litri di sangue per salvare l’Avellino”. Ci sono delle componenti fondamentali per il mister in un campionato di Serie C: “Il temperamento e’ fondamentale, la tattica altrettanto. Potrei rinunciare ad un po’ di qualità”. Sul modulo non ci sono dubbi: “E’ una squadra costruita per fare il 3-5-2”. C’è un solo giocatore tra i lupi che ha già allenato e vede certe potenzialità in un altro: “Ho allenato De Marco per un breve periodo a Caserta, altri no. Debbo contare sulla loro disponibilità. In C nessuno e’ indispensabile. Micovschi ha un grande potenziale, spero possa seguire le sorti di Maistro”. Riflettori puntati su Alfageme, basso rendimento e molto criticato ad Avellino: “E’ un ottimo giocatore se sono ancora Capuano. Dovremo trovare delle soluzioni. Ci vuole più coraggio ad attaccare”. Non si prescindera’ dal pressing: “Presseremo dovunque, aggrediremo l’appoggio in avanti. Il pressing e’ determinante”. Una battuta su Cinelli, che continuerà a fare parte dello staff pur essendo stato il vice di Ignoffo mentre Capuano ha portato come vice Padovano: “Fa parte di noi. Daniele e’ capace. Chiaro che l’allenatore sono io”. Non tradisce il suo linguaggio colorito: “Dovremo essere lupi affamati, incazzati”. Chiude parlando della tifoseria: “Ci sono stati più abbonamenti quest’anno che in B. Il popolo irpino ama illimitatamente la propria squadra. Li ho sentiti cantare a Pagani ininterrottamente, se sono qui e’ per loro”.