di Lucio Ianniciello
Ultima gara del girone d’andata, il fatidico giro di boa per i lupi coinciderà con Monopoli, il team pugliese è sorprendentemente secondo in classifica. Si giocherà alle 17,45. Il pensiero di Capuano: “Squadra rivelazione, ottimo allenatore, sono forti. Noi ci arriviamo con acciacchi, molto probabilmente abbiamo perso anche Rossetti e Silvestri, Charpentier per più tempo. Non ho mai fatto ricorso agli alibi, cerco di non essere banale. Non faremo la vittima sacrificale in Puglia, punteremo all’equilibrio e ci giocheremo la partita. Lo ripeto fino alla noia, solo a Caserta non mi è piaciuta la mia squadra. Domani saremo corti, la rosa è esigua ma ho dei ragazzi straordinari. Ho già avuto diversi “infiltrati” per fare in modo che potessero scendere in campo. Abbiamo cercato di trovare le contromisure la Monopoli. L’Avellino ha una guida esperta e uno staff navigato”. Continua: “In settimana abbiamo lavorato su qualche loro difetto e sul grande impatto che hanno. Senza una super Reggina, il Monopoli sarebbe in testa. Complimenti a società e allenatore. Per noi già era una gara difficilissima, lo sarà di più per le tante assenze. Gli episodi la possono decidere”.
Si parla della società: “Ho un ottimo rapporto con tutti, anche con Martone. Di Somma è stato solo, si è dimostrato uomo e chi ha sentimenti come me lo mette in risalto. La nuova proprietà si è presentata benissimo, ha ottemperato a ciò che doveva e si è messa in evidenza per solidità economica e serietà. Io frequento la parte sinistra del Partenio Lombardi, dove ci sono gli spogliatoi, la parte destra della Montevergine dove ci sono gli uffici molto meno. Altre cose non mi competono. Sarò servo di questa maglia”. Poi fa anche un piccolo chiarimento sulle sue esternazioni simpatiche, basate su metafore: “Vivo il calcio come una emozione continua. Non faccio circo o teatro, esterno il mio sentimento. Anche Avellino è stato vittima di porcherie calcistiche e con certe mie dichiarazioni rappresento il tifoso, il lavoratore che vede scorrere via la settimana in funzione dei risultati della squadra del cuore”. Considerazioni sull’affermazione di Ciro Ginestra, allenatore della Casertana, che prima della trasferta di Terni si è fatto scappare “se al Liberati ha vinto l’Avellino possono vincere tutti”. I rossoblù hanno espugnato lo stadio umbro: “Ginestra ha enfatizzato, se voleva dire veramente ciò è una caduta di stile. Non si può offendere un gruppo, allora sono scarsi anche loro visto che hanno solo 2 punti in più rispetto a noi e da quando io sono alla guida dell’Avellino si registra il vantaggio di un punto. Non penso comunque che Ciro voleva dire questo. A noi i risultati non li ha regalati nessuno. Conosco Ginestra, l’ho visto crescere come giocatore”.
La differenza della gestione delle vittorie e delle sconfitte secondo Capuano: “Ieri ci siamo allenati sotto un diluvio, l’acqua non ti permetteva di aprire neppure la bocca. Gestire le vittorie è difficilissimo, soprattutto per i giovani e soprattutto dopo 3 consecutive. Meno difficile gestire le sconfitte perché queste portano attenzione e paura, le vittorie entusiasmo ed apoteosi”. Nessuna gerarchia nelle sue squadre: “Non esistono, per me valgono le meritocrazie”. Qualche dubbio su Albadoro, i giovani: “Diego ha piccoli problemi ma è disponibile. Soddisfatto della crescita esponenziale dei giovani e della squadra. Posso fare i nomi di Parisi, Micovschi, Silvestri, Nije, Illanes. Continuano a crescere”. Giovedì scorso il pellegrinaggio a Montevergine di tutta la squadra: “La prima volta per me, un’emozione particolare. Ricordo il film di Mario Merola quando si incontrava con sua moglie al Santuario. È stato un giorno bellissimo, non lo dimenticherò. Ho ammirato delle cose stupende”.