di Lucio Ianniciello
Il pareggio contro il Pescara è stato un brodino. Se si può considerare rigenerante lo dirà solo la gara di Vercelli, contro la Pro, in programma domenica prossima alle 15. Lorenzo Laverone è subito molto diretto: “Partita fondamentale e difficile, andiamo lì per la vittoria. Ne abbiamo bisogno”. Il cammino dei lupi verso la salvezza è irto di ostacoli, quando ad inizio campionato altre erano le prospettive. Così la pensa il difensore toscano: “Se ci troviamo in queste condizioni è per una serie di motivi, infortuni soprattutto. Tocca a noi ora tirarci fuori. Pensavamo di fare un campionato diverso ma la salvezza è l’obiettivo primario. Per quel poco che siamo stati al completo abbiamo tenuto bene il passo”.
Presunto gesto al pubblico della Terminio alla fine del match col Pescara ma Lorenzo chiarisce: “Mi sono solo girato per esultare. Non so perché si è vista la mia vena polemica. Sono solito gioire in questo modo, quando è successo già altre volte non mi è stato fatto notare. Me lo ha riferito l’addetto stampa e non ho avuto piacere. Non c’è stato nessun gesto da parte mia”. Non pensa che la squadra abbia grossi problemi caratteriali: “Questo gruppo ce li ha gli attributi. Quando sono arrivato qui nel gennaio 2017 la situazione era veramente difficile, eppure ci siamo salvati. Se abbiamo perso due derby c’è stato anche dell’altro, cioè problematiche tecniche e tattiche”. Rincara la dose e respinge con fermezza l’accusa che non si sta onorando la maglia: “Contro il Pescara abbiamo lottato. Dovevamo vincere, abbiamo preso gol ma per due volte loro sono stati acchiappati. Ci mettiamo l’anima. Se non lo facessimo ci rimetteremmo noi con i contratti, la carriera e ci rimetterebbe tutto l’ambiente”. Vuole essere chiaro anche su un’altra questione, a cui risponde abbastanza stizzito: “Ho 29 anni, diversi anni di B e ancora che mi viene chiesto il mio ruolo… Io sono un terzino destro. A Vicenza ero finto attaccante con Marino. Se devo difendere 90′ posso andare in difficoltà, se si attacca posso dare una mano. Ho le mie caratteristiche. La mia duttilità si interpreta male. Per necessità ho giocato a sinistra”.
Si sofferma poco sulla discussione avuta col team manager della Salernitana Avallone, asserendo che è una cosa passata ma non nasconde che ci teneva tanto al derby, infatti Laverone nel gennaio scorso fu ceduto all’ Avellino proprio dal club granata. Su Vercelli ribadisce: “È una gara cruciale”, mentre sulle prossime tre partite consecutive in casa dice: “Cercheremo di fare quanti più punti possibili”. Ancora sulla sua duttilità: “Facendo il quinto di centrocampo mi trovo pure meglio perché sono sgravato da certi compiti. A Cittadella per esempio giocammo proprio col 3-5-2″. Si fa una risata sotto i baffi alla domanda se il gruppo è col mister: “Certo che lo siamo, lo dimostriamo ogni volta e lo saremo fino alla salvezza”. Secondo Laverone si è fatto meglio con due punte contro il Pescara ovviando all’isolamento di Ardemagni. Importanti ex a Vercelli: “Prima di tutto il Piola è un campo brutto, un sintetico stretto. Paghera lo sento sempre, la nostra amicizia va al di la’ della militanza ad Avellino, sarà un grande piacere ritrovare anche Jidayi”.