di Lucio Ianniciello
Wilmots, De Risio e Cabezas, questo il trio di calciatori presentato oggi al Partenio Lombardi. Se per i primi due ci sono tutti i crismi dell’ufficialità, per l”ecuadoriano, affiancato dal suo procuratore, bisogna aspettare. A fare gli onori di casa il Presidente Walter Taccone. Partendo proprio dal sudamericano, ciò che manca è il permesso di soggiorno della compagna al settimo mese di gravidanza e bloccata in Ecuador. Bryan vuole il ricongiungimento e inoltre non potrà prendere parte nemmeno agli allenamenti per questioni legali e assicurative. L’Atalanta detiene il cartellino di Cabezas, bisognerà attendere comunicazioni dal club bergamasco per la regolarizzazione della sua posizione. Una situazione non proprio lineare ma c’è tempo fino al 31 gennaio per il tesseramento. L’ecuadoriano, come ammesso dal suo stesso procuratore, è molto interessante tanto che un club blasonato come l’Independiente ci ha fatto seri pensieri. Cabezas dice: ” Per un sudamericano venire in Europa è la massima ambizione, l’Avellino è un club importante e mi voglio misurare con questa realtà”. Taccone laconicamente ha ribadito che si è una fase di stallo, serve il permesso di soggiorno oltre che un cenno dall’Atalanta.
Da una telenovela all’altra, tuttavia quella di Carlo De Risio si è risolta positivamente. Nessun braccio di ferro con la sua ex società, il Padova, a detta del centrocampista di Vasto: “C’era l’autorizzazione del mio club per venire ad Avellino, quelle che ho sostenuto alla Clinica Santa Rita di Atripalda non erano visite mediche ma un semplice controllo”. Poi si sofferma sulle sue caratteristiche: “Amo giocare davanti alla difesa per aiutare il reparto arretrato e rubare quanti più palloni possibili. Solo alcune volte ho ricoperto il ruolo di esterno ma non mi si addice”. De Risio è un classe 91, Taccone lo definisce un cagnaccio, è la prima volta che approda in B dopo stagioni giocate anche con la Juve Stabia e il Benevento: “È il punto più alto della mia carriera, non ci ho pensato due volte ad accettare. Se ci ho messo un po’ ad arrivare in cadetteria probabilmente prima non lo meritavo, ora lo merito. Certo, alcuni infortuni hanno frenato la mia carriera”. Taccone poi ha precisato che De Risio non è arrivato ad Avellino a costo zero, il contratto è fino al 2020. Uno dei sassolini che si è tolto il Presidente, per chi lo accusa di poca magnanimità.
L’altro acquisto è Reno Wilmots, figlio del grande Marc, giocatore di livello assoluto ai suoi tempi ed ex tecnico della nazionale belga. Reno non fa difficoltà ad ammettere: “Mi manda mio padre”. Inizialmente ingaggiato per la Primavera dei lupi, ora il diciannovenne sembra essere inquadrato nella prima squadra. Taccone chiarisce: ” Se Novellino ritiene che Reno possa essere parte integrante di questo Avellino, per il centrocampo il mercato in entrata è già chiuso, altrimenti dovremmo ricorrere ad un altro giocatore”. Reno è sorridente e consapevole che in questo Avellino sono passati giocatori belgi che stanno facendo strada anche in Serie A, come Omeonga e Bastien: “Ne sono a conoscenza, certo che ora focalizzero’ la mia attenzione esclusivamente su questo gruppo, poi sarà il mister a decidere se ne debba far parte”. Non ha dei modelli precisi a cui ispirarsi ma due nomi li fa e sono quelli di Pogba e Busquets.
Infine è stato presentato anche il nuovo responsabile del settore giovanile, Raffaele Sergio il quale ha improntato la sua presentazione su un progetto a lunga gittata, con l’obiettivo di riportare qualche calciatore in prima squadra, intrattenendo rapporti con le scuole calcio irpine.