I Carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi, a termine di specifica attività info-investigativa, hanno deferito alla competente Autorità Giudiziaria un ventenne di Calitri, resosi responsabile di coltivazione di sostanze stupefacenti.
Nello specifico, i militari della Stazione di Calitri, unitamente ai colleghi dell’Arma di Andretta, al termine di alcuni servizi di osservazione, valutati gli elementi probanti raccolti sino a quel momento, questa mattina hanno fatto accesso nell’abitazione del giovane, procedendo ad un’approfondita perquisizione.
Fin dal loro ingresso nell’abitazione, i Carabinieri si accorgevano di aver colto nel segno in quanto un caratteristico odore pungente si propagava per l’intero immobile.
I sospetti trovavano conferma quando, aprendo la porta di un ripostiglio, hanno trovato una coltivazione di cannabis indica: il locale era stato trasformato al fine di creare un vero e proprio ambiente ideale, con tutte le condizioni climatiche e di luce necessarie alla crescita di tre esemplari dell’inconfondibile vegetale, collocati in appositi vasi, dell’altezza di circa un metro e mezzo e recanti un corposo quantitativo di infiorescenze idonee alla preparazione della marijuana.
Si tratta di una serra telata con struttura in alluminio, dell’altezza di circa due metri, con sistema di aereazione esterna, ventilazione ed illuminazione con una particolare lampada irradiante una luce che stimola il ciclo vegetativo delle piante, frequentemente utilizzata per le coltivazioni di cannabis in ambienti chiusi.
La mole di elementi raccolti consentivano ai Carabinieri di delineare un preciso quadro indiziario che, d’intesa con la Procura della Repubblica di Avellino, faceva sì che a carico del ventenne scattasse la denuncia in stato di libertà.
L’opera di prevenzione e repressione delle attività illecite legate al fenomeno dell’uso e spaccio di sostanze stupefacenti disposta dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino, ha dunque dato nuovi risultati. Il positivo esito di tali operazioni di servizio è anche frutto della profonda conoscenza del territorio dei militari dell’Arma.