Spari contro una sala scommesse, un supermercato e un autolavaggio, due spacciatori gambizzati ma anche stese e raid intimidatori, minacce a commercianti e un plateale raid nel mercato ittico, una lunga scia di eventi criminosi tra Monteruscello e Licola, in provincia di Napoli.
Il territorio, dopo lo smantellamento del clan camorristico dei “Longobardi-Beneduce” raggiunto da 46 Ordinanze di custodia cautelare eseguite dai Carabinieri della locale Compagnia e dopo l’arresto del reggente Gennaro Longobardi, operato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli era diventato “appetibile” per Carlo Avallone, un 30enne desideroso di emergere che, insieme a un gruppo di giovani, aveva seminato il terrore per affermare il suo dominio sulle “piazze di spaccio” e nelle estorsioni, con lo scopo di creare un nuovo clan e diventarne il “boss”.
Destinatario di un decreto di fermo per tentato omicidio e tentata estorsione e per detenzione e porto illegali di armi e altro, reati aggravati dall’articolo 7, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha coordinato tutte le attività d’indagine, è stato catturato dal Nucleo Investigativo e dalla Compagnia di Pozzuoli del Comando Provinciale di Napoli che lo hanno localizzato in una villetta di Pescopagano, a Caserta.
Nel corso del blitz di questa mattina sono intervenuti anche gli specialisti del GIS (il Gruppo d’Intervento Speciale) chiamati a operare in situazioni risolutorie ad alto rischio.
L’uomo che era all’interno di una villetta insieme al suo giovane braccio destro, non ha opposto resistenza, né tentato la fuga, lasciandosi tranquillamente ammanettare.
Sono state arrestate altre 6 persone (3 uomini e 3 donne) e denunciato un minorenne che dovranno rispondere di favoreggiamento personale.