Nella giornata del 02.04.2022 una giovane trentanovenne del Napolitano si era recata tranquillamente presso il Penitenziario di Avellino per effettuare il colloquio famiglia con il proprio compagno. La giovane donna con la sua astuzia pensava di eludere i controlli nascondendo dentro un involucro di cellophane contenete circa 100 gr. di Hashish occultato nelle parti intime, che se fosse arrivato a destinazione avrebbe generato oltre 400 dosi.
La brillante operazione è stata portata a termine dal bellissimo cane pastore belga “Malinois” di nome Spike condotto dal Sovr. N.F. che, con il suo impeccabile fiuto, ha immediatamente segnalato la presenza della sostanza stupefacente occultata con massimo zelo in un involucro di cellophane nelle parti intime della giovane donna del Napolitano.
L’unità cinofile, unitamente al Personale di Polizia Penitenziaria del Penitenziario di Avellino, ha arrestato la giovane donna napoletana.
A darne notizia è il Dirigente Nazionale del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Michele Vergale che si congratula con l’unità cinofile della Polizia Penitenziaria di Avellino per avere dimostrato ancora una volta elevata capacità professionale.
Questo episodio di introduzione di sostanze stupefacenti – continua Vergale – non è il primo caso, negli ultimi tempi in tutti gli Istituti Penitenziari si registrano tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti e solo grazie alla elevata capacità professionale degli Agenti di Polizia Penitenziaria – che nonostante soffrano la gravissima carenza di personale e dei mezzi di contrasto sufficienti -, riesce ad ostacolare il fenomeno del tentativo di introduzione delle sostanze stupefacenti nei Penitenziari.
Come Sindacato – conclude Vergale – abbiamo più volte proposto all’ Amministrazione Penitenziaria la necessità di istituire per ogni Istituto ed in modo permanente le unità cinofile e il Gruppo di Intervento della Polizia penitenziaria. Solo istituendo questi gruppi specifici possiamo avere più sicurezza per contrastare sia l’introduzione delle sostanze stupefacenti che in caso si verificassero disordini all’ interno del Penitenziari.