Ieri sera 12 marzo 24, presso la Sala Consiliare di Sturno, è stato presentato l’ultimo libro del gesualdino Michele Zarrella, dedicato alla figura di Carlo Gesualdo. Sono Intervenuti all’evento oltre all’autore: Vito Di Leo (Sindaco di Sturno), Gianfranco stanco (Professore Ordinario di Storia del Diritto Medievale e Moderno – Università LUM di Bari). Ha moderato il dibattito Mariafranca Siconolfi (Assessore alla Cultura del Comune di Sturno).
Ha aperto i lavori, il Sindaco di Leo, portando i saluti istituzionali e dando il benvenuto ai presenti e introducendo il dibattito ha parlato degli eventi, che l’Amministrazione sta portando avanti:” Quando mi fu chiesto di presentare il libro dedicato a Carlo Gesualdo nella Sala Consiliare, subito accettai. Perché credo, che sia il luogo ideale per presentare un libro, perché un libro rappresenta sempre un momento alto della vita di una comunità. Esso investe non solo l’aspetto culturale, ma investe anche aspetti sociali e relazionali. Allora ben vengano altri momenti culturali come questi, li accoglieremo con piacere e con l’entusiasmo di sempre, mettendo a disposizione la nostra sala consiliare o altri locali del comune. E lo faremo con la consapevolezza, come dicevo prima, che la cultura contribuisce alla crescita morale e sociale di una comunità. Come ad esempio le serate teatrali, gli eventi per i bambini, serate di cabaret serate musicali ed altro, organizzate direttamente dal Comune o dalle associazioni che operano sul territorio”.
Da remoto, è intervenuto con una lettera letta dalla moderatrice Mariafranca Siconolfi, anche Franco Di Cecilia (Prof. Direttore Didattico e Consigliere Provinciale di Avellino), di cui ne riportiamo una sintesi : “ Sono rammaricato per non aver potuto essere fisicamente presente questa sera. Intendo con questo saluto partecipare lo stesso all’incontro. Non avrei potuto esimermi, per la qualità dell’opera, per il personaggio descritto, per la ricostruzione storica della sua esaltante e controversa vicenda umana ed artistica, che ancora fa discutere ed appassiona, come è successo venerdì scorso a Venosa, città natale di Carlo Gesualdo, nell’ambito del gemellaggio tra i due comuni e le due Scuole. Ma, più di ogni altra motivazione, mi porta questa sera a stare comunque con voi, la sincera stima e il grande affetto che rivolgo all’autore ingegnere Michele Zarrella. Non entrerò nel merito dell’opera, soprattutto considerando la qualità del presentatore invitato, Prof. Gianfranco Stanco, eccellente docente universitario e storico del diritto. Per cui, dirò soltanto che ho apprezzato l’acume storiografico, tipico del ricercatore provetto, e lo stile sobrio, incisivo che rende questo testo piacevolmente leggibile anche a lettori non avvezzi a tematiche trattate. L’autore del libro, forte di una formazione tecnica, ma intriso di fermenti culturali a 360 gradi, non disdegna di soffermarsi nell’analisi del passato, specie se questo contribuisce a rendere in lui e nei suoi concittadini l’orgoglio dell’appartenenza alla comunità gesualdina. In conclusione, essendomi attribuito il compito di parlare più che del libro bensì dell’autore, è proprio la sua passione per gli astri a raccontarcelo meglio. Chi ha lo sguardo dell’astrofico, ha gli occhi sempre rivolti in alto, al cielo al quale sinonimo di infinito e di spiritualità. Non concepisce meschinità e bassezze ed è tutto proteso a lasciare una traccia indelebile di sé, cosi come ha fatto con questo testo, che ci restituisce ulteriori verità circa la figura del più grande madrigalista di tutti i tempi, il principe Carlo Gesualdo “.
A margine dibattito abbiamo posto due domande al Prof. Gianfranco Stanco : Lei come storico come definisce Carlo Gesualdo? “ Carlo Gesualdo è stato un grande feudatario, che nel momento in cui si stabilisce a Gesualdo, pone, le premesse per trasformare Gesualdo in una residenza signorile e chiama a Gesualdo, diversi musicisti e compositori e riesce a creare all’interno di una realtà, che sino a quel momento, era stata a carattere rurale. Per cui, diventa un cenacolo di letterati e chiama addirittura uno stampatore, per pubblicare i suoi madrigali. Quindi Gesualdo, si trasforma da piccolo borgo in una realtà principesca, naturalmente con tutti i limiti dei luoghi. Ma trasforma completamente la realtà e pertanto non solo trasforma Gesualdo, ma diventa anche volano per poter gestire al meglio i propri feudi. Tanto è vero, che Carlo Gesualdo a differenza di molti feudatari è colui, che riesce al meglio a gestire il patrimonio in momento particolare di crisi della nobiltà, soprattutto in ambito rurale. Lui, riesce a tenere insieme il proprio patrimonio feudale implementandolo “.
Carlo Gesualdo è sempre attuale nella società moderna? : “ Certamente è attualissimo. E’ attualissimo, sia perché dal punto di vista del musicista e sia come compositore. Stiamo parlando di un personaggio di tutto rilievo è conosciutissimo a livello internazionale. E ’autore di musica sacra e di madrigali di primissimo livello. Pertanto, è una figura che può essere maggiormente sfruttata come strumento anche di comunicazione, per quanto riguarda i nostri territori “.
Ha concluso il dibattito, l’autore del libro Miche Zarrella, il quale ha ripercorso la storia di Carlo Gesualdo, con racconti inediti della vita del madrigalista, e della sua personale conoscenza del paese per studi effettuati su Gesualdo dal tempo della Presidenza Pro Loco e la sua affezione al paese. Come in effetti riconosce il Prof. Di Cecilia, in una parte della sua lettera; “ Michele ha compreso chiaramente, oltre alla vivacità e poliedricità dei suoi interessi culturali, pure l’amore viscerale ed il legame profondo che lo lega alla sua Gesualdo “.
Ha fatto da cornice all’evento, anche un variegato pubblico, insegnati, professori di musica e semplici cittadini, che ha continuamente applaudito gli interventi sia dei relatori e sia intervenuti dal pubblico presente in sala. Come l’intervento, del Dottor Michele Ciasullo (Presidente dell’Università Terza Età).
Carmine Martino