Lopa: un richiamo netto alla nostra tradizione contadina, con il passaggio dalla stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi
Chi non si fa tentare da una chiacchiera e dalla lasagna a Carnevale. Ogni regione presenta la sua specialità, i suoi dolci per questo particolare periodo del’anno. Una golosità sempre più da pasticceria perché il Carnevale per i più si festeggia proprio concedendosi qualche piccolo peccato di gola in pasticceria o magari al bar. Gli italiani si apprestano a consumare una montagna di castagnole, lasagne, sanguinaccio ed altre specialità. Un richiamo netto alla nostra tradizione contadina, con il passaggio dalla stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi. Niente di meglio, allora, per festeggiare il nuovo corso e scacciare la crisi, che concedersi qualche piccolo peccato di gola con il menu della trazione Partenopea. Lasagne, chiacchiere, sanguinaccio, castagnole e migliaccio e il tutto innaffiato con un buon vino dei Campi Flegrei, del Vesuviano, di Gragnano, del beneventano e avellinese. Impossibile resistere alla tentazione, cosi che appena le condizioni istituzionali in Provincia di Napoli c’è lo consentiranno, realizzeremo, in collaborazione con le associazioni di categoria della ristorazione, consorzi di produzione, enti camerali ed istituzionali, il progetto di promozione e valorizzazione del Menù tradizionale del Carnevale Partenopeo. Cosi il Portavoce della Consulta Nazionale del’Agricoltura, componente del Dipartimento Nazionale Agroalimentare Ambiente Agricoltura Acqua Ristorazione Servizi e Turismo del MNS già Delegato della Provincia di Napoli al settore Agricoltura, Rosario Lopa.