Con una lettera inviata al Prefetto di Napoli, il capogruppo di opposizione di Casamarciano Luigi Napolitano, insieme agli altri tre consiglieri di opposizione, Salvatore Caporaso, Leopoldo Daniele e Felice Capiraso, hanno rassegnato le dimissioni irrevocabili da consigliere comunale. Una decisione drastica arrivata dopo alcuni eventi che hanno inciso sui gia’ precari rapporti tra maggioranza e opposizione che sono stati sempre tesi sia in Consiglio Comunale che in paese. Carte bollate e polemiche a distanze tra il sindaco Andrea Manzi e la minoranza, dentro e fuori il Consiglio Comunale, hanno reso sempre più tesi i rapporti tra i due schieramenti politici. Ultimamente la stessa minoranza si è distinta in alcune iniziative, come la richiesta di un Consiglio Comunale monotematico legato ai Por e all’istituzione in paese di una “Casa dell’Acqua”. Entrambe i progetti vengono respinti dalla maggioranza in quanto “privi” di parere tecnico. Poi, l’annosa questione della Cava Marinelli e conseguente questione ambientale. Ultimamente il dottor Napolitano, politico di lungo corso, dirigente provinciale del Pd ha lasciato lo stesso Pd per fondare nell’area Nolana “Articolo 1”, ossia il movimento vicino agli sciglionisti di D’Alema, Bersani e Speranza, realizzando proprio la settimana scorsa un convegno a Nola che ha tenuto a battesimo la neo formazione con Massimo Paolucci e Elisabetta Gambardella. La decisione di Napolitano e company di dimettersi da consiglieri comunale di Casamarciano sembra venir da lontano ma qualcuno ipotizza anche altri scenari come l’ultimo o la vicenda del tesseramento. L’attuale sindaco sarebbe stato l’autore delle 100 tessere online al Pd, non si sa se accettate o bocciate. Con le dimissioni di Napolitano, anche da segretario cittadino Pd, la sezione potrebbe essere commissariato. Del vecchio direttivo rimane qualcuno, come Andrea Graziano che ha deciso di non seguire Napolitano e rimane nel partito. Graziano è anche uno dei quattro consiglieri non eletti alle ultime comunali che dovrebbero sostituire i dimissionari. Qualcuno si chiederà cosa faranno gli altri? La risposta è semplice. Essendo la carica personale solo il diretto interessato, puo’ decidere se accettate l’incarico di surroga o no. Da parte dei dimissionari non c’è nessuna imposizione a seguire la loro decisone. Vedremo nei prossimi giorni l’evolversi della situazione. Nicola Valeri