“Profonda soddisfazione per il provvedimento di sospensione della Cava Marinelli disposto dalla Regione Campania. Il provvedimento arriva dopo anni di battaglie portate avanti dal PD di Casamarciano”. E’ quanto hanno dichiarato Luisa Esposito esponente Pd Casamarciano e il deputato Pd Massimiliano Manfredi.
“Abbiamo più volte denunciato le molteplici criticità riguardanti la Cava Marinelli – afferma Esposito – che involgono profili di natura ambientale e di legalità: i danni ambientali prodotti dall’emissione delle polveri sottili , la cui entità non è stata ancora accertata, il danno paesaggistico (essendo stata spazzata via in modo irreversibile una intera collina dopo trenta anni di attività estrattiva), nonché la mancata attuazione del piano di riqualificazione ambientale prescritto nell’Autorizzazione del 2010”.
“Piú volte abbiamo pubblicamente segnalato – continua Esposito – la scarsa incisività della convenzione sottoscritta tra il Comune e la società concessionaria, in quanto poco tutelante delle ragioni dell’Ente. In essa, tra l’altro: non era previsto un immediato rilievo aerofotogrammetrico; ribadiamo che si sarebbe dovuto disporre, prima di sottoscrivere una nuova convenzione, un rilievo aereofotogrammetrico. Da tempo avremmo potuto accertare, senza dover attendere le verifiche della Regione (intervenute a seguito di riflettori posti dal PD sul tema per circa due anni), se il materiale estratto era maggiore di quello consentito e che il piano di riqualificazione ambientale veniva del tutto disatteso; si prevedeva che il contributo annuale, fino al 2019, dovuto dalla Edilcalcestruzzi venisse determinato attraverso perizia giurata prodotta a cura e spese della medesima societa’. La citata convenzione, peraltro, ha prodotto una “transazione di fatto”, con conseguente mancato introito nelle casse comunali di circa 500.000, 00 euro”.
“All’amministrazione comunale vanno, pertanto, imputati i ritardi nell’accertamento delle irregolarità legate alla Cava: il sindaco avrebbe potuto, da tempo, disporre controlli per accertare i danni ambientali invece di affrettarsi a stipulare la convenzione ; convenzione stipulata nel 2012 , ovvero quando già era sotto gli occhi di tutti la mancata attuazione del piano di riqualificazione prescritto nell’Autorizzazione. Vigileremo anche in questa fase per evitare ingiustificate riaperture: occorre verificare se è stata effettuata una attività estrattiva superiore a quanto consentito – conclude Esposito – e soprattutto constatare l’entità dei i danni ambientali prodotti dall’emissione di polveri sottili”.