“Bisogna ripartire dai sentimenti, limitando l’uso dello smartphone e dando invece risalto al contatto umano, agli sguardi. Sono queste le priorità su cui le istituzioni devono interrogarsi per favorire il dialogo ed il confronto tra i giovani, inserendo nella pianificazione progettuale tutte quelle iniziative che rafforzino il coraggio delle scelte. Complimenti a Carmine Molaro, giovane di questo territorio per aver trasformato un disagio in riscatto personale diventando oggi portavoce dei malesseri giovanili che dobbiamo debellare prima che sia troppo tardi”: è quanto dichiarato dal sindaco di Casamarciano Andrea Manzi nel corso dell’incontro tenutosi in mattinata nel salone dell’istituto scolastico Costantini sul tema del bullismo. Tanti gli spunti di riflessione offerti ai ragazzi da Carmine Molaro, autore del libro “Il difficile gioco della vita” e dalla sociologa Grazia Tatarella.
Dopo i saluti della dirigente Carolina Serpico che ha evidenziato il ruolo fondamentale della scuola, è stato lo stesso Carmine a prendere la parola dimostrando padronanza di linguaggio e competenze programmatiche sul tema.
“Sono stato vittima di bullismo quando ero un ragazzino di soli 14 anni – ha esordito Carmine – sono stato vittima del branco composto dai miei stessi compagni di classe che non riconoscevano in me un amico con cui condividere il percorso della vita. Sono stato male al punto da lasciare la scuola fino a quando è arrivata la scrittura, mia unica valvola di sfogo in quel periodo. Se oggi sono qui – continua Carmine – lo devo a me stesso e a chi ha creduto in me pubblicando la mia prima opera. A voi ragazzi presenti dico di non arrendervi, di denunciare eventuali soprusi e di farvi aiutare se ne è necessario. Il silenzio non deve essere il vostro complice ma il muro da abbattere. In gioco c’è la vostra vita”.