Solidarietà e sostegno, sono le armi che l’associazione Caldera ha messo in campo per affrontare l’emergenza della seconda ondata di coronavirus. Se a marzo la comunità di Casamarciano è stata a lungo covid-free, adesso il numero dei contagi ha sforato la soglia psicologica di quota 100, facendo scattare l’allarme. L’associazione Caldera ha lanciato un appello a tutta la realtà casamarcianese, a partire dall’amministrazione comunale, per proseguire con la parrocchia, le altre associazioni operanti sul territorio e i singoli cittadini. Il progetto “Casamarciano C’E” è una serie di grandi e piccoli iniziative, creative e solidali, messe a disposizione per chi ha bisogno per affrontare questo periodo di emergenza dovuto al coronavirus.
“Il progetto di cittadinanza attiva va al di là di ogni possibile speculazione politica e richiede l’apporto di tutti. Ognuno può fare la sua parte con dignità e rispettando il ruolo di tutti i partecipanti” si legge sulla pagina Facebook dell’associazione, nella quale si possono leggere le iniziative proposte. Un monitoraggio tramite screening a soggetti a rischio, commercianti e personale sanitario, la creazione di un Help sanitario, fatto al fine di rassicurare e curare i pazienti, senza intasare ulteriormente gli ospedali, la sanificazione periodica degli esercizi commerciali attualmente aperti, un censimento di tutte le unità abitative non locate, di proprietà del comune, della Chiesa o di singoli cittadini, da mettere a disposizione dei soggetti positivi, per cercare di far passare loro una serena quarantena, fino alla raccolta di materiale didattico e tecnologico che può favorire la DAD e una raccolta di generi alimentari o fondi per la spesa “sospesa” in collaborazione con tutte le associazioni e gli operatori economici del territorio per le famiglie più fragili. Tutte iniziative rivolte a chi è rimasto travolto dalla pandemia, a dare a chi è in difficoltà, perché “nessuno si salva da solo”. Chiaro è l’appello rivolto all’amministrazione comunale e a tutte le realtà associative per fare rete e ritrovare un comune senso di comunità, dopo una campagna elettorale che ha letteralmente spaccato in due l’elettorato casamarcianese. Seguiremo la vicenda, auspicando che si ritrovi il giusto spirito collaborativo, dimostrando che “Casamarciano c’è”