CASAMARCIANO – Tutelare il diritto alla salute stabilendo regole certe ed univoche sui cosiddetti roghi agricoli. Il sindaco di Casamarciano Andrea Manzi ha inviato ai colleghi primi cittadini dei Comuni confinanti (Nola, Comiziano, Visciano, San Paolo Bel Sito, Tufino, Cimitile) una lettera per chiedere l’adozione di un provvedimento unitario da parte dei sette Municipi con cui si fissino parametri ed orari uguali per l’abbruciamento di residui vegetali. La tematica è di stringente attualità in un territorio ad alta densità di piccole coltivazioni. I falò appiccati dagli agricoltori nelle campagne dell’area nolana costituiscono una problematica che contrappone gli ambientalisti ed i cittadini, che vorrebbero il divieto assoluto di accensione, ai coltivatori diretti che rivendicano il diritto a smaltire il materiale vegetale con piccoli roghi. Dopo la modifica del decreto legislativo 152 del 2006, che depenalizza il rogo agricolo, molti Comuni hanno revocato le ordinanze di divieto assoluto emanate negli scorsi anni e concesso l’accensione con precise finestre orarie, diverse però da paese a paese. Il Comune di Casamarciano ha imposto la fascia oraria che va dalle 14 alle 16,30, ma nelle comunità vicine i limiti orari sono diversi. In mancanza di coordinamento sulle ore di accensione, vista la minima distanza tra alcuni territori, le ordinanze perdono di efficacia e viene meno anche la tutela del diritto alla salute dei cittadini. “Comprensibile- scrive Manzi nella missiva- il danno che il fumo produce ai cittadini ed in particolare ai bambini ed agli anziani. E la mancanza di coordinamento tra noi sindaci per un provvedimento unitario che vada incontro a queste esigenze, determina, stante i nostri territori confinanti, un insanabile quanto ingiusto disagio oltre a costituire tra noi, evidenti quanto innaturali contrapposizioni. Invito dunque a valutare l’opportunità di adeguare le ordinanze a quelle proposte dal mio Comune”. “Dinanzi ai problemi che riguardano la salute e l’ambiente- dichiara Manzi– non ci sono confini. Figurarsi quando la problematica nasce dai roghi, e quindi dal fumo, che in un territorio morfologicamente uniforme appesta l’aria di più centri abitati. Necessario quindi porsi una strategia comune, superare le divisioni burocratiche, interpretare il comune sentire dei cittadini del Nolano e adottare un solo provvedimento che imponga limiti e doveri uguali per tutti, ad ogni latitudine”.