La storia di una ragazzina di 12 anni,violentata per ben 4 anni dal compagno della madre, è dettagliatamente ricostruita dalla procura di Santa Maria Capua Vetere (CE). Nella casa a Mondragone, dove i tre vivevano e dove si consumavano le violenze, sono stati ritrovati elementi probatori di particolare rilievo. Sono stati, infatti, rinvenuti video che ritraevano scene di sesso estremo e delle poesie in cui la vittima dava voce al suo malessere interiore è raccontava di quel fardello troppo pesante da portare e che ben presto svelerà alle sue insegnanti. Una delle poesie si intitola “Senti papà” ma secondo il Gip è per il suo patrigno. “Oramai sono cresciuta – scrive- e tu non ti penti di quello che mi hai fatto? Io ti auguro crepare e di andare all’inferno più veloce che mai”. In un’altra poesia il cui titolo è “Tristezza” scrive: “la cosa più brutta è che voi sembrate essere felici della mia tristezza. Pensate che io non sia un essere umano che sia un robot, una pietra”. Dall’analisi è emerso che la madre della piccola era complice del patrigno. I due, la legavano, abusavano di lei e la prendevano a cinghiate o le buttavano dell’acqua bollente a tutti per ammonirla a raccontare il martirio che doveva subire. Grazie al materiale sequestrato, alla ricostruzione della vittima e ai racconti dei vicino che poco o nulla sapevano della ragazzina dato che, a loro dire, a stento la facevano uscire di casa, è stato emesso un mandato di arresto europeo che ha portato in carcere l’uomo e ai domiciliari la sua compagna entrambi accusati di violenza sessuale su minori e maltrattamenti in famiglia. Acierno Giovanna