Promosso dall’Amministrazione Comunale di Castel Baronia , dall’ Università Popolare dell’Irpinia e dalla Pro Loco Castellese, si è tenuto ieri sera 29 ottobre nel chiostro di Santo Spirito, un convegno per celebrare il musicista Carlo Gesualdo.
La storia di Carlo , principe di Venosa e Gesualdo è nota a tutti, nacque a Venosa in Basilicata l’8 marzo del 1566, e morì nel suo bellissimo castello di Gesualdo, l’8 settembre 1613. Passerà alla storia, non solo per la sua musica, ma, anche per l’omicidio della moglie e del suo amante.
Il leitmotiv del convegno, è stata la presentazione dei libri ; “Gesualdo & Gesualdo “ di Francesco Caloia, e, “ Intrighi “di Giovanni Savignano , entrambi scrittori gesualdesi.
Caloia con il suo libro ripercorre tutta la storia del casato Gesualdo, dalle sue origini ,alla sua estinzione per mancanza di eredi, i cui beni furono incamerati dalla Chiesa. Il tutto, con una sintesi storica , veramente ricca di particolari inediti.
Savignano, che oltre a scrivere è anche un medico , si ripropone di rivalutare la figura di Carlo in ambito umano, in primis l’efferato omicidio di Maria d’Avalos. Egli non disconosce i fatti avvenuti, ma solleva alcuni interrogativi di come si svolsero, cioè Carlo fu vittima o carnefice .Oppure, un piano di vendetta, attuato dalla corte per perseguire altri interessi,. da qui il titolo del libro “Intrighi”.
La presentazione dei libri, è stata anche documentata , con la proiezione di documentari sui castelli di Venosa e Gesualdo, nonché con letture poetiche.
La domanda, che ci si pone , è cosa può rappresentare nella globalizzazione attuale della società, la figura depurata dalle leggende di Carlo Gesualdo, a distanza di 453 anni, sulle sue vicende di vita e di geniale musicista. La risposta, è, una sola , rimane il talento musicale delle sue madrigali, per essere stato, uno dei musicisti più autorevoli di quel tempo. E questo, gli va riconosciuto senza ombra di dubbio, perchè se ne continua a scrivere.
Oltre ai due libri summenzionati, basti pensare, che la 57^ edizione del Premio Campiello 2019, è stata vinta dal libro “Madrigale senza suono”, dello scrittore Andrea Tarabbia. Il libro ha avuto, ampio eco pubblicitario, sui maggiori giornali italiani.
Si può, anche non condividere alcuni passi del libro, ma riproporre la figura di Carlo Gesualdo è sempre un vanto per l’Irpinia, e per il paese Gesualdo, al di la delle vicende drammatiche menzionate, che peraltro si svolsero a Napoli.
Massimo Mila , un critico musicale ha scritto di Carlo Gesualdo: “Carlo sembra aver portato nell’insaziata febbre cromatica della sua musica lo smisurato disordine delle sue passioni“. Forse, è il giudizio più calzante sul signore gesualdese.