I quattrocentomila euro donati al Comune di Cattolica per destinarli agli “anziani che vivono in uno stato di povertà e di indigenza” e quindi alla Rsa, che l’amministrazione comunale ha deciso di utilizzare per la Rsa, potrebbero tornare alla famiglia, in particolare al fratello di Giovanna Nastro, Andrea Nastro, che ha fatto ricorso in Tribunale contro il lascito, chiedendo la restituzione dell’ingente patrimonio.
Quella di lasciare al Comune di Cattolica la sua eredità, in verità, è stata una decisione presa da Giovanna Nastro almeno dieci anni fa e che è diventata operativa pochi mesi fa, dopo la sua morte: “Lego ogni somma o titoli che risultano depositati alla mia morte, presso il Rolo Banca 1473 Spa, in parti uguali a favore di: Istituto Oncologico Italiano sede di Rimini, e Comune di Cattolica, con il loro impegno di destinare, tolte le spese quanto ricevuto per il primo a ricerche scientifiche nel campo oncologico e per il secondo agli scopi della Fondazione Regina Maris ed in particolare alla erigenda struttura per anziani e/o soggetto non autosufficienti”, così recita l’atto testamentario presso l’Archivio Notarile di Forlì.