Sperone ed il Baianese protagonisti di uno speciale televisivo sulle eccellenze del territorio, restano però irrisolte le criticità per le aziende che contribuiscono a quella eccellenza, isolate dal sequestro del cavalcavia numero 22 dell’autostrada A16 Napoli. Bari. Euronut spa lancia l’appello: “Chiediamo che venga chiusa quanto prima l’indagine, le istituzioni supportino le imprese in difficoltà”.
Le telecamere del “Tg Itinerante”, rubrica della testata giornalistica regionale della Campania, fanno tappa a Sperone per un servizio dedicato alle bellezze ed alle risorse della zona. I riflettori saranno puntati anche sulla località “Fontana di Sperone”, confinante con la zona industriale sede di Euronut, società per azioni che dal giugno del 2017 subisce i disagi derivanti dal sequestro del ponte della A16 ordinato dalla procura di Avellino per presunti rischi per la sicurezza. La trasmissione, che andrà in onda il 20 ottobre su Rai 3 alle 14, è anche un’occasione per esaltare la nocciola locale, frutto che qui viene non solo coltivato ma anche trasformato ed esportato in tutto il mondo come dimostra la ventennale esperienza di Euronut spa nel settore.
“Per la nostra azienda- spiegano i vertici di Euronut- è importante che il nome della nocciola avellana e della altre varietà locali venga pubblicizzato valorizzandone la particolare qualità. Vogliamo però che questa occasione serva a ricordare alle istituzioni provinciali e regionali, in particolare a chi si occupa di agricoltura ed impresa, che la valorizzazione del prodotto passa anche attraverso il supporto concreto e la solidarietà operosa a chi con sacrifici ed impegno ne diffonde i pregi in tutto il mondo”.
“Da ormai quasi 17 mesi-continuano- insieme ad altre aziende del posto conviviamo con le enormi difficoltà legate al sequestro del viadotto che si ripercuotono sui nostri sforzi per portare le risorse locali fuori dai confini campani ed italiani. Per questo chiediamo che i riflettori restino accesi anche dopo il Tg itinerante non solo per promuovere il nostro bellissimo territorio ma anche per dare risposte a chi da un anno e mezzo subisce i contraccolpi di una inchiesta importante e necessaria ma che va chiusa quanto prima affinché si delimitino con chiarezza responsabilità e doveri di chi ha permesso che si arrivasse al sequestro del ponte”.
Il cavalcavia numero 22 della A16 è stato sequestrato su ordine della Procura di Avellino il 5 giugno del 2017 sulla base di una perizia che ne rileva presunti rischi per la sicurezza. Dal maggio del 2018 è aperto parzialmente per consentire il solo passaggio di auto e trattori. Nell’inchiesta risultano indagati due dirigenti di Autostrade per l’Italia per “omessa manutenzione”.