L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) riferisce che l’utilizzo del telefono cellulare per 1.640 ore (l’uso medio nell’arco di dieci anni) aumenta del 40% il rischio di tumore al cervello. Sul punto detta Agenzia ha presentato un esposto – al Tribunale amministrativo del Lazio contro il ministero della Salute per ottenere una campagna di informazione nazionale sul rischio, auspicando un uso corretto del cellulare. Ricordiamo che poco tempo fa anche la Suprema Corte di Cassazione ha riconosciuto, a un’ex dirigente di una azienda bresciana, che ha vinto la causa (prima al mondo) contro l’Inail, un nesso di causa ed effetto tra l’eccessivo uso del cellulare e l’insorgenza di tumori al cervello (carcinomi). Sebbene sul punto Vi sono pareri contrastanti, secondo il principio della precauzione e del buon senso, sarebbe opportuno utilizzare il telefono cellulare adottando, e far adottare, elementari misure precauzionali: utilizzare vivavoce, auricolare, o cuffie con microfono, evitare di telefonare in spazi chiusi, in zone troppo lontane dai ripetitori e, in particolare, nell’abitacolo della macchina, tenerlo sempre il più possibile lontano dal corpo ed evitare di farlo utilizzare ai bambini (hanno una parete cranica più sottile e un sistema nervoso ancora in fase di crescita), precauzioni da adottare anche per apparecchi wireless, cordless e wifi.