Cambiano gli orchestrali, ma la musica é sempre la stessa, e chissà che non rimarrà così ancora per anni. Questa purtroppo è la dura e cruda realtà che da anni affronta Celzi e la sua gente che ad ogni pioggia più insistente va sotto acqua. Un dramma diventato ormai quotidiano, soprattutto in inverno allorquando intere famiglie della piccola frazione irpina rimangono sequestrate nelle loro abitazioni per giorni e giorni, in attesa che le acque reflue con la clemenza del tempo concedano respiro ritirandonsi. Si sono succeduti Sindaci, Presidenti di Regioni, Presidenti di Provincia, ma alcuno purtroppo è riuscito ad estrarre dal “cilindro” la soluzione vincente, e chissà se anche nei prossimi anni avverrà. La “vergogna” Celzi di Forino continua, tutto a discapito di poveri cittadini, bambini, anziani, donne e semplici famiglie che da anni non riescono più assaporare il gusto della normalità, ma convivono in uno shock continuo, logorante, dolorante, tenebroso. Ritorniamo a ripetere come altre volte fatto dicendo fin dove possa veramente arrivare la dignità di tutti i PUBBLICANI a qualsiasi livello ovviamente ! Non possiamo davvero pensare che, mentre si pensa di fare un Traforo nel Monte Partenio per costruire una nuova arteria varia in Irpinia con tanti milioni di euro da impegnare, che è pur cosa giusta e buona, mentre a livello Regionale si assiste ad un piatto di 3 Miliardi di euro per finanziare le grandi opere, non si riesca a trovare una soluzione dignitosa per Celzi di Forino, ancor più con tutti questi fior, fiori di “grandi pensatori” di cui ci ritroviamo contorniati. Rimaniamo davvero disgustati, amareggiati ed impietriti, in una storia brutta che sembra diventata quasi un ridicolo teatrino dove pare che, gli attori principali, che si debbano occupare seriamente della faccenda e risolverla, destano lo sguardo altrove, oppure tutto al più quando si girano verso Celzi, mandino solo “noccioline” per togliere qualche camion di terreno nelle vasche di contenimento a monte. Che burleschi! Ed intanto non rimane solo che riaffidarsi alla Provvidenza, alla clemenza metereologica attendendo ancora una volta, si spera più tardi possibile, che la “Vergogna di Celzi” ritorni di scena su tanti giornali sotto lo sguardo freddo, ingrato, disinteressato, dei tanti “politichesi”. Daniele Biondi